Si indaga ancora

Nuovi sversamenti nel Cusio: si attendono i risultati delle analisi

Sono diverse le ipotesi degli inquirenti.

Nuovi sversamenti nel Cusio: si attendono i risultati delle analisi
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Nuovi sversamenti nel Cusio: dopo l'episodio di sabato 27 luglio si attendono i risultati delle analisi delle schiume.

Nuovi sversamenti nel Cusio: in attesa dei risultati delle analisi

Nel pomeriggio di sabato 27 luglio, sulle rive della frazione Pascolo di San Maurizio d’Opaglio, con la pioggia da uno scivolo in pietra che porta nelle acque del Lago d’Orta è scesa anche una copiosa quantità di schiuma bianca, e subito è stato rilanciato l’allarme sversamenti inquinanti nel Cusio. L’episodio si è verificato intorno alle 17 del pomeriggio, e i residenti hanno subito segnalato l’anomalia. Il sindaco Agostino Francesco Fortis ha avvisato il personale dell’Arpa e i carabinieri forestali, che sono subito intervenuti sul posto, prelevando dei campioni della sostanza schiumosa e biancastra e predisponendo delle analisi approfondite sulla loro composizione.

Le ipotesi sulla natura dell'episodio:

Intanto, mentre le forze dell’ordine e i tecnici sono al lavoro, si susseguono diverse ipotesi sulla natura di quest’ultimo sversamento. In molti hanno notato un collegamento: in quella zona la schiuma compare solamente quando piove. Ancora non è provato, ma potrebbe trattarsi di un problema strutturale, un fenomeno collegato a periodi di siccità. Quel che è certo è che gli inquirenti escludono l’idea - dopo la decina di impianti non autorizzati che scaricavano direttamente nel lago scarti e sostanze inquinanti sequestrati nel corso dell’ultimo anno dai carabinieri forestali - di un macro inquinamento. Nell’area esiste un fenomeno diffuso di micro sversamenti.

Ma quindi cosa sta succedendo in frazione Pascolo?

Per potere avere una risposta è necessario attendere ancora qualche settimana, quando dai laboratori arriveranno i risultati delle analisi sulla composizione della schiuma riversatasi nel lago sabato 27. Risultati che daranno la giusta direzione alle indagini. Il dubbio che si delinea, per questo ultimo episodio (e anche per quelli precedenti, successi sempre mentre pioveva), è che si potrebbe trattare anche di un deficit strutturale e storico dello scarto delle acque domestiche. In questo caso la schiuma sarebbe nient’altro che un accumulo depositato nella rete idrica, spinto nel lago dall’apporto delle acque piovane. Oppure - sempre in alternativa all’ipotesi degli sversamenti industriali - si potrebbe trattare di un blocco del sistema di depurazione, che riesce a scaricarsi solo in presenza del maggiore apporto d’acqua dovuto dalla pioggia. A supportare questa ipotesi mancherebbe uno degli indizi principali di copiosi sversamenti inquinanti nel lago, che si verifica sempre: la morìa dei pesci. Non ci sarebbe quindi - o in ogni caso sarebbe comunque ridotto, rispetto agli altri episodi di cronaca - nessun motivo di allarme.

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