Politiche sociali

A Briga Novarese il laboratorio Attaccabottone cuce relazioni umane

Il laboratorio è aperto nel centro di Briga Novarese.

A Briga Novarese il laboratorio Attaccabottone cuce relazioni umane
Pubblicato:
Aggiornato:

E' attivo da marzo il laboratorio Attaccabottone a Briga Novarese: si cuciono relazioni con i migranti.

Il laboratorio Attaccabottone a Briga Novarese cuce relazioni umane

Sekou Kohrouma e Ibrahim Konate hanno 21 e 19 anni e sono due giovani richiedenti asilo. Vengono dalla Costa d’Avorio e dalla Guinea, e da 3 anni sono in Italia. Dal mese di marzo sono i protagonisti del progetto «Attaccabottone» che, nel centro di Briga Novarese, in una struttura a piano terra che sta esattamente di fronte a uno dei bar più frequentati dai brighesi, crea, cucendo scampoli di tessuto, borse e relazioni umane. L’iniziativa è stata messa in campo da Noris Gazzoli, già coordinatrice del Cas di Vedogiovane, che riuniva in 5 gruppi appartamento nella zona una rete di accoglienza dei migranti. Ora che i 5 appartamenti hanno chiuso e i ragazzi si sono dispersi in altre strutture della zona, in piazza a Briga si continua ad attaccare bottone: «Ora non abbiamo molto materiale perché abbiamo venduto quasi tutto durante un evento di raccolta fondi cui abbiamo partecipato in Lombardia - spiegano le volontarie Noris Gazzoli e Laura Magistrini - e i ragazzi hanno deciso di devolvere tutto il ricavato. All’inizio del progetto abbiamo avuto la collaborazione con una sarta creativa, che ha fatto un minimo di formazione ai ragazzi. Le stoffe sono state messe a disposizione dal sindaco, così come i locali, che sono quelli del centro anziani». La particolarità del progetto è che prosegue un’attività che i due giovani avevano già iniziato a fare nei loro paesi di provenienza, e il tutto è partito da Sekou: «Io già facevo il sarto in Guinea - spiega - ora sono contento di essere qui, e mi piacerebbe potere vivere facendo questo. Ho sempre fatto vestiti e scarpe, adesso ci sono le persone che portano i loro vestiti a riparare, è una sfida e si continua a migliorare». «Io ho imparato questo mestiere da piccolo - spiega invece Ibrahim - adesso entrano le signore del paese e ci fanno un sacco di complimenti, e sono molto contento». «Questo - spiegano Laura e Noris - potrebbe diventare anche uno spazio d’incontro per condividere progetti che aiutino persone con difficoltà. La risposta del paese è molto positiva. Abbiamo chiuso ad agosto per l’estate, e quando abbiamo riaperto c’era la gente fuori dalla porta che ci aspettava. Speriamo di trovare anche dei sostenitori per finanziare un progetto più strutturato: qui si vede tutti i giorni la chiave per il pensiero libero, che è semplicemente permettere l’incontro». Il laboratorio «Attaccabottone» è aperto, nel mese di settembre, al lunedì e al mercoledì dalle 10 alle 18.30 e al venerdì dalle 15 alle 18.30.

Seguici sui nostri canali