Ceranese vittima di un furto d’identità

Ceranese vittima di un furto d’identità
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CERANO - Lucia Baratto, cittadina ceranese da sempre, è stata implicata in un caso di furto di identità. A suo nome, infatti, è stata acquistata una motocicletta a Roma e le sono poi state recapitate delle multe da pagare. Dopo varie vicissitudini, la questione ha avuto un chiarimento grazie all’intervento dell’inviato di “Striscia la notizia”, ma Baratto resta ancora in attesa di un documento ufficiale che chiuda definitivamente l’equivoco.

«Questa mia brutta avventura inizia nel mese di aprile del 2012 - spiega Lucia Baratto - quando ricevo una telefonata da parte di un'agenzia di recupero crediti che mi intima il pagamento di 2000 € di infrazioni stradali commesse da una fantomatica moto da me acquistata nel 2010: fatto non vero perché io non ho mai acquistato nessuna motocicletta. Dopo aver spiegato le mie ragioni, la persona con cui sto parlando capisce che sono stata vittima di una truffa e mi consiglia di recarmi dai Carabinieri a sporgere denuncia, cosa che ho prontamente fatto. Dopo aver effettuato controlli al Pubblico Registro Automobilistico, i Carabinieri mi confermano di essere proprietaria della sola automobile che utilizzo normalmente. Con la denuncia pensavo di aver risolto la questione, ma a maggio 2016 mi vedo recapitare una cartella esattoriale da parte di Equitalia che mi chiede di pagare 724,72 €. Al momento non ho realizzato che la cartella potesse essere collegata alla questione della motocicletta, ma dopo vari controlli sono riuscita a sapere che erano multe per eccesso di velocità con una motocicletta intestata a mio nome, ma la mia “omonima” era residente a Roma in via Cechov e, caso strano, era di sesso maschile. Ho così deciso di rivolgermi prima a un giudice di pace e poi a un avvocato che, dopo varie vicissitudini, è riuscito ad ottenere solo un numero di protocollo a cui corrispondeva una pratica a mio nome, ma mai nulla di certo che mi confermasse la risoluzione del caso».

«Lo scorso settembre – prosegue Baratto - ho ricevuto un'ulteriore cartella da parte di Equitalia che mi comunicava il fermo amministrativo del veicolo. Scoraggiata dalla situazione, che sembrava irrisolvibile, e con la paura che la mia unica automobile mi venisse confiscata, ho deciso di rivolgermi al programma televisivo “Striscia la notizia” pensando che magari interessando la televisione si riuscisse a risolvere il caso. A pochi giorni di distanza sono stata contattata da Riccardo Trombetta, inviato del programma televisivo, che si è detto interessato al mio caso e, dopo aver ascoltato bene ciò che mi era accaduto, si è recato personalmente a Roma per aver delucidazioni da parte di Equitalia. Così facendo siamo venuti a conoscenza che la cartella esattoriale a mio nome è stata prosciolta».

«Al momento, però – conclude scoraggiata Lucia Baratto - non ho ancora ricevuto nulla da parte di Equitalia che mi confermi la completa risoluzione di questa spiacevole vicenda e mi auguro che non ci siano altre brutte sorprese».

Martino Lavatelli

CERANO - Lucia Baratto, cittadina ceranese da sempre, è stata implicata in un caso di furto di identità. A suo nome, infatti, è stata acquistata una motocicletta a Roma e le sono poi state recapitate delle multe da pagare. Dopo varie vicissitudini, la questione ha avuto un chiarimento grazie all’intervento dell’inviato di “Striscia la notizia”, ma Baratto resta ancora in attesa di un documento ufficiale che chiuda definitivamente l’equivoco.

«Questa mia brutta avventura inizia nel mese di aprile del 2012 - spiega Lucia Baratto - quando ricevo una telefonata da parte di un'agenzia di recupero crediti che mi intima il pagamento di 2000 € di infrazioni stradali commesse da una fantomatica moto da me acquistata nel 2010: fatto non vero perché io non ho mai acquistato nessuna motocicletta. Dopo aver spiegato le mie ragioni, la persona con cui sto parlando capisce che sono stata vittima di una truffa e mi consiglia di recarmi dai Carabinieri a sporgere denuncia, cosa che ho prontamente fatto. Dopo aver effettuato controlli al Pubblico Registro Automobilistico, i Carabinieri mi confermano di essere proprietaria della sola automobile che utilizzo normalmente. Con la denuncia pensavo di aver risolto la questione, ma a maggio 2016 mi vedo recapitare una cartella esattoriale da parte di Equitalia che mi chiede di pagare 724,72 €. Al momento non ho realizzato che la cartella potesse essere collegata alla questione della motocicletta, ma dopo vari controlli sono riuscita a sapere che erano multe per eccesso di velocità con una motocicletta intestata a mio nome, ma la mia “omonima” era residente a Roma in via Cechov e, caso strano, era di sesso maschile. Ho così deciso di rivolgermi prima a un giudice di pace e poi a un avvocato che, dopo varie vicissitudini, è riuscito ad ottenere solo un numero di protocollo a cui corrispondeva una pratica a mio nome, ma mai nulla di certo che mi confermasse la risoluzione del caso».

«Lo scorso settembre – prosegue Baratto - ho ricevuto un'ulteriore cartella da parte di Equitalia che mi comunicava il fermo amministrativo del veicolo. Scoraggiata dalla situazione, che sembrava irrisolvibile, e con la paura che la mia unica automobile mi venisse confiscata, ho deciso di rivolgermi al programma televisivo “Striscia la notizia” pensando che magari interessando la televisione si riuscisse a risolvere il caso. A pochi giorni di distanza sono stata contattata da Riccardo Trombetta, inviato del programma televisivo, che si è detto interessato al mio caso e, dopo aver ascoltato bene ciò che mi era accaduto, si è recato personalmente a Roma per aver delucidazioni da parte di Equitalia. Così facendo siamo venuti a conoscenza che la cartella esattoriale a mio nome è stata prosciolta».

«Al momento, però – conclude scoraggiata Lucia Baratto - non ho ancora ricevuto nulla da parte di Equitalia che mi confermi la completa risoluzione di questa spiacevole vicenda e mi auguro che non ci siano altre brutte sorprese».

Martino Lavatelli

 

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