Il caso

Autopsia dell'Asl conferma: in zona Beati a Castelletto c'era un lupo

Ma per gli esperti non c'è pericolo per gli uomini

Autopsia dell'Asl conferma: in zona Beati a Castelletto c'era un lupo
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Autopsia dell'Asl conferma l'ipotesi iniziale: il responsabile dell'attacco agli agnelli in zona Beati a Castelletto era un lupo

Autopsia dell'Asl conferma la presenza del lupo

Nuovo capitolo nella vicenda dell'aggressione agli agnelli di Castelletto Ticino. La conferma che il predatore responsabile dell’attacco in via Beati sia effettivamente un lupo viene direttamente dall’Asl di Novara. "Come sempre accade in questi casi - spiega il dottor Franco Tinelli, direttore del servizio di igiene e assistenza veterinaria dell’Asl di Novara - siamo intervenuti già il giorno seguente all’attacco, giovedì 30 gennaio. Ho condotto personalmente un sopralluogo per riuscire a reperire il maggior numero possibile di elementi sul caso, in modo da fare chiarezza su ciò che è accaduto. Abbiamo effettuato un campionamento su tutti gli animali morti per riuscire a risalire al Dna del carnivoro che li ha uccisi e abbiamo anche inviato al laboratorio di Novara alcuni campioni per un esame autoptico. Le prime conferme le abbiamo avute sul campo, ma attraverso l’autopsia è stato accertato che a causare la morte degli agnelli è stato un lupo".

Ma per l'Asl non c'è pericolo per gli umani

Non è chiaro però se sul posto nella notte del 29 gennaio ci fosse un solo lupo, o se invece a sbranare gli agnelli siano stati due esemplari. "Non è un particolare che siamo riusciti ad accertare in modo univoco - prosegue infatti il dottor Tinelli - può anche essersi trattato di un lupo solitario. Da sottolineare poi che le modalità dell’aggressione sono tipiche dei lupi. Il predatore ha colpito rapidamente e in modo mirato, per uccidere. Un cane selvatico, ad esempio, si sarebbe comportato in modo diverso. Tuttavia vorrei lanciare un messaggio alla popolazione da parte dell’Asl. Non è una situazione preoccupante per gli uomini. Il lupo attacca solo animali più piccoli di lui, cerca una facile preda da aggredire, come un agnellino. E sicuramente anche per chi passeggia con un cane non c’è un pericolo tale da destare allarme tra gli abitanti. Come Asl possiamo valutare gli episodi caso per caso e cercare di mettere in atto le misure necessarie per prevenire problemi. E’ una questione complessa, da gestire con tutte le forze in campo e intervenendo soprattutto sul terreno della prevenzione, sull’altezza delle reti di recinzione per chi possiede dei capi di bestiame".

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