Omicidio di Pombia: confermati i 30 anni a killer e complice
Nessuno sconto di pena per Mancino e Lembo
Omicidio di Pombia: la Corte d'Appello conferma le condanne, non ci saranno sconti di pena.
Omicidio di Pombia: condanne confermate
Confermati 30 anni per killer e complice del delitto di Pombia, dove il 4 aprile 2017 fu ucciso l’operaio Matteo Mendola. Dalla Corte d’Appello di Torino, riunitasi mercoledì 4 marzo scorso, non è arrivato dunque nessuno sconto di pena da parte dei giudici, così come avevano sperato i difensori. Trent’anni di carcere per Antonio Lembo, trentatreenne di Busto, esecutore materiale e reo confesso difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, e altrettanti per il suo complice aretino, Angelo Mancino, di 40, assistito da Fabrizio Cardinali e Alessandro Brustia (che avevano chiesto 17 anni, con l’esclusione della premeditazione).
Nessuno sconto, ma si proseguirà in Cassazione
Stessa condanna già pronunciata in primo grado, il 14 novembre 2018, dal tribunale di Novara. I difensori hanno già annunciato ricorso in Cassazione. L’omicidio avvenne in frazione San Giorgio, dove Mendola, trentenne di Gela, era stata portata con la scusa di dover andare tutti assieme a commettere dei furti nel Novarese. Quella notte Lembo e Mancino avevano attirato la vittima in una trappola: poi il primo aveva sparato due colpi all’addome, dopo averlo già massacrato con lo spigolo di una batteria esausta rinvenuta sul posto. Il corpo senza vita di Mendola era stato trovato da un pensionato la mattina seguente.