Castelletto una canzone per spingere a donare per chi combatte il virus -VIDEO
Luciano Ferrara racconta la sua avventura artistica per beneficenza
Castelletto, il musicista Luciano Ferrara presenta una canzone speciale per parlare della quarantena e per invogliare i cittadini a donare.
Castelletto: ecco la canzone sulla quarantena
"Siamo fenice. Si risorgerà. Siamo fatti così, perché l’Italia è così". Sono queste le parole maggiormente evocative della canzone che il castellettese Luciano Ferrara ha dedicato alla sua canzone dal titolo "Giorni un po’ strani", presentata nei giorni scorsi con finalità benefiche. Già, perché lo scopo del musicista del complesso Playmoband vuole essere quello di raccogliere fondi da destinare a chi in questa emergenza sta soffrendo maggiormente. Tanto si è detto dell’impegno degli ospedali e delle istituzioni pubbliche per tenere i cittadini al sicuro - dice il chitarrista - ma in questo momento mi piacerebbe aiutare a raccogliere fondi soprattutto a favore di tutte quelle persone - e purtroppo sono molto numerose - che in questa emergenza sanitaria stanno sentendo sulla propria pelle le conseguenze peggiori. Penso quindi ai tanti che hanno perso il lavoro, a chi magari è anziano e fa fatica ad arrivare a fine mese. Mi piacerebbe tanto che qualcuno, dopo aver ascoltato questa mia canzone, decida di fare qualcosa di concreto e di donare per aiutare chi è in difficoltà. Se succedesse e qualcuno riuscisse a contattarmi per avvisarmi, credo che sarei l’uomo più felice del mondo".
Con la sua band adotterà la canzone
Ferrara ha una lunga esperienza nel mondo della musica. Un’avventura iniziata moltissimi anni fa, quando ancora era giovanissimo. "Ho iniziato a suonare - racconta - quando avevo solo 9 anni, ma la prima esperienza all’interno di una band risale al periodo in cui avevo 14 anni. Da allora non ho mai smesso di suonare, mi sono diplomato in musica moderna a Milano. Ho anche composto un brano che avrebbe dovuto costituire la colonna sonora di un film molto particolare sulla vita di Gesù Cristo e oggi suono la chitarra e canto all’interno della Playmoband. La nostra specialità? La musica dal vivo, soprattutto rock e pop di qualità. In 49 anni di vita mai mi era capitato di vivere un’esperienza come questa. E così, sfruttando nel migliore dei modi possibili il tempo di questa quarantena, ho deciso di scrivere una canzone per raccontare ciò che stiamo vivendo. Non è la classica canzone melodica. Il ritmo abbastanza incalzante della batteria è studiato per la composizione di un pezzo che potrebbe essere anche allegro dal punto di vista musicale. E’ un brano radiofonico e ascoltabile, la mia idea è stata quella di scegliere un titolo in grado di rimanere nella memoria il più a lungo possibile, in modo da rappresentare questa esperienza unica che stiamo vivendo".
Il servizio completo sulle pagine del Giornale di Arona in edicola fino a giovedì 16 aprile.