Disegno da guinness sul lungolago di Arona

Disegno da guinness sul lungolago di Arona
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ARONA - «Un’opera d’arte? Non lo so, certamente è creatività collettiva». Una storia lunga quattro anni e 210 metri srotolata sul lungolago Nassiriya di Arona portando colore in città all’inizio dell’autunno con la speranza di trovare una collocazione permanente non “scomponibile”. E’ il disegno da guinness allestito en plein air sabato scorso e realizzato dalla “Confraternita del colore”, il laboratorio di pittura del Centro diurno Brum. «Il progetto “Coloriamo il mondo” – racconta l’artista Crivellaro della Corte dell’oca – è nato dall’esigenza di coinvolgere in un laboratorio sperimentale persone diversamente abili insieme a volontari e artisti nella realizzazione di un racconto emozionale e svilupparlo nel tempo. Operare nel sociale non significa solamente impegnare i diversamente abili in laboratori creativi, ma soprattutto ricercare integrazione concreta. Tra arte e disabilità c’è un rapporto eccezionale, una relazione che generalmente viene considerata terapeutica e che entra nel profondo della dimensione umana. Stupisce scoprire come spesso le persone diversamente abili abbiano molto talento, una capacità innata di esprimersi con piena dignità artistica». Ne è nata complicità, confronto e sperimentazione con il coinvolgimento di trenta persone con diverse sensibilità che hanno creato un’opera in forma collettiva capace di offrire una visione originale del mondo. «Solo srotolando gli oltre 200 metri lineari dell’opera si coglie appieno il viaggio di quattro anni di lavoro. Mettere insieme anime diverse ha giocato un ruolo chiave nell’espressione della profondità dei sentimenti, dei vissuti, usando il colore e la forma, regalandoci un grande inno alla vita, alla gioia e all’amicizia», ha aggiunto Crivellaro. Ora si guarda al futuro sperando di trovare una collocazione museale: «Vogliamo donare il lavoro ad un museo, una fondazione, un comune, una scuola, affinché venga esposto in modo permanente e utilizzato per organizzare attività creative per bambini e ragazzi diversamente abili». Ma perché regalare un lavoro che è costato tanta fatica? «Perché possa servire. Questo grande disegno può far germogliare altre idee, può diventare un ponte per far nascere nuove iniziative. Potremmo ipotizzare di esporla in un grande centro fieristico, sicuri che migliaia di persone lo vedrebbero ma lo guarderebbero distrattamente. Lo spirito con cui è stato realizzato è sempre stato giocoso e socializzante e per noi uno dei progetti più interessanti dal punto di vista didattico. Abbiamo sperimento come i bambini si entusiasmino davanti a un lavoro così grande e sono invogliati a copiarlo o ad inventare anche loro qualcosa di simile… ed ecco gettato il ponte per far nascere nuove idee. Noi siamo tutti capaci/abili diversamente, quindi esporre il nostro lavoro è anche una dimostrazione che persone più deboli di altre sono in grado di fare “grandi cose”».

Maria Nausica Bucci

ARONA - «Un’opera d’arte? Non lo so, certamente è creatività collettiva». Una storia lunga quattro anni e 210 metri srotolata sul lungolago Nassiriya di Arona portando colore in città all’inizio dell’autunno con la speranza di trovare una collocazione permanente non “scomponibile”. E’ il disegno da guinness allestito en plein air sabato scorso e realizzato dalla “Confraternita del colore”, il laboratorio di pittura del Centro diurno Brum. «Il progetto “Coloriamo il mondo” – racconta l’artista Crivellaro della Corte dell’oca – è nato dall’esigenza di coinvolgere in un laboratorio sperimentale persone diversamente abili insieme a volontari e artisti nella realizzazione di un racconto emozionale e svilupparlo nel tempo. Operare nel sociale non significa solamente impegnare i diversamente abili in laboratori creativi, ma soprattutto ricercare integrazione concreta. Tra arte e disabilità c’è un rapporto eccezionale, una relazione che generalmente viene considerata terapeutica e che entra nel profondo della dimensione umana. Stupisce scoprire come spesso le persone diversamente abili abbiano molto talento, una capacità innata di esprimersi con piena dignità artistica». Ne è nata complicità, confronto e sperimentazione con il coinvolgimento di trenta persone con diverse sensibilità che hanno creato un’opera in forma collettiva capace di offrire una visione originale del mondo. «Solo srotolando gli oltre 200 metri lineari dell’opera si coglie appieno il viaggio di quattro anni di lavoro. Mettere insieme anime diverse ha giocato un ruolo chiave nell’espressione della profondità dei sentimenti, dei vissuti, usando il colore e la forma, regalandoci un grande inno alla vita, alla gioia e all’amicizia», ha aggiunto Crivellaro. Ora si guarda al futuro sperando di trovare una collocazione museale: «Vogliamo donare il lavoro ad un museo, una fondazione, un comune, una scuola, affinché venga esposto in modo permanente e utilizzato per organizzare attività creative per bambini e ragazzi diversamente abili». Ma perché regalare un lavoro che è costato tanta fatica? «Perché possa servire. Questo grande disegno può far germogliare altre idee, può diventare un ponte per far nascere nuove iniziative. Potremmo ipotizzare di esporla in un grande centro fieristico, sicuri che migliaia di persone lo vedrebbero ma lo guarderebbero distrattamente. Lo spirito con cui è stato realizzato è sempre stato giocoso e socializzante e per noi uno dei progetti più interessanti dal punto di vista didattico. Abbiamo sperimento come i bambini si entusiasmino davanti a un lavoro così grande e sono invogliati a copiarlo o ad inventare anche loro qualcosa di simile… ed ecco gettato il ponte per far nascere nuove idee. Noi siamo tutti capaci/abili diversamente, quindi esporre il nostro lavoro è anche una dimostrazione che persone più deboli di altre sono in grado di fare “grandi cose”».

Maria Nausica Bucci

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