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Commemorato il 76° dell'Eccidio di Borgoticino
Ricordato l’ex sindaco Vinicio Silva, valente Partigiano Jim
Commemorato il 76° dell'Eccidio di Borgoticino. A 76 anni dall'eccidio avvenuto in centro paese il 13 agosto del 1944, la comunità di Borgoticino giovedì ne ha commemorato le vittime. “Onorare questi martiri e mantenere vivo il ricordo di quel tragico evento e trasmetterlo alle nuove generazioni è un dovere.” ha detto il sindaco Alessandro Marchese aprendo la cerimonia ufficiale, iniziata con un minuto di silenzio per ricordare l’ex sindaco di Borgoticino dal 1970 all’80: Vinicio Silva, valente Partigiano Jim, morto la scorsa settimana a 97 anni, che non ha mai smesso di insegnare i valori della Resistenza, della solidarietà e dell’uguaglianza.
76° Anniversario: rispettate le norme anti Covid
La manifestazione di quest’anno è stata in forma più contenuta, ma comunque partecipata nel rispetto delle norme anti Covid-19 con la presenza di diverse associazioni, Anpi locali e provinciale e la Stella Alpina che si sono radunate in piazza Martiri, con i rispettivi labari e bandiere, con la inossidabile 93enne partigiana Costanza Arbeja. Presenti i sindaci del territorio, rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale, autorità civili e militari. E’ seguito un momento di raccoglimento in preghiera dal parroco Don Alberto Franzosi, poi la deposizione della corona d’alloro alla lapide commemorativa con i nomi dei 12 caduti che sono stati scanditi uno per uno.
Proiezione del Docufilm
Nella sala “Don Franco Boniperti” è poi seguita la proiezione del Docufilm “13 agosto 1944 - L'Eccidio di Borgo Ticino” a cura di Enrico Omodeo Salè. Si è quindi tenuta la commemorazione ufficiale con l'intervento del sindaco Alessandro Marchese e della professoressa Michela Cella, segretaria provinciale dell'Anpi di Novara.Proiettata anche l'intervista di Gad Lerner allo scomparso ex sindaco Vinicio Silva. Allestita inoltre anche la mostra “I Luoghi della memoria”, a cura della Casa della Resistenza di Fondotoce e dell'Associazione Culturale Stella Alpina.
Deposta anche una corona al Monumento dei Caduti e composizione di fiori al cippo del Partigiano “Athos” Gino Rinolfi.
L'eccidio: una strage impunita fino 2012
Si trattò di una rappresaglia nazifascista condotta da tedeschi delle SS e italiani, in seguito al ferimento di quattro soldati della Werhmacht. Furono quindi uccise dodici persone (giovani scelti a caso tra i 18 e 24 anni) e decine di case del paese furono saccheggiate e incendiate per punizione, e la popolazione subì un esodo forzato per alcuni giorni. La strage rimase a lungo impunita, ma nell’ottobre 2012 il Tribunale militare di Verona condannò all’ergastolo l’unico ancora in vita tra i soldati nazisti e fascisti ritenuti responsabili della strage: Ernst Wadenpfhul, 97 anni, che però morì poco dopo. Al verdetto del penale ora seguirà il processo civile che era stato fissato per il 20 marzo scorso, poi rinviato per la pandemia, dovrebbe ora iniziare a novembre. Il Comune di Borgoticino ed alcune famiglie delle vittime si sono costituite parte civile presentando istanza di risarcimento alla Germania. Ancora si attende giustizia.
Eraldo Guglielmetti