“Con queste donazioni, ho voluto ricordare mio figlio Fabio”
NOVARA, 22 poltrone per terapia oncologica, 2 letti elettrici da degenza, 8 sfigmomanometri, 3 saturimetri, un lettino da visita ginecologica per il day hospital oncologico, un ecocardiografo completo di sonda transesofagea per l’Unità Coronarica.
E’ quanto ha donato all’ospedale Maggiore di Novara Giuliana Zocchi. Una donazione in memoria del figlio Fabio Bosotti, morto a soli 41 anni esattamente tre anni fa (ne avrebbe compiuti 42 l’aprile successivo), stroncato da un infarto mentre, in palestra, insegnava ai suoi allievi, lui che era cintura nera 3° dan di Aikido, disciplina che aveva iniziato a praticare a soli 7 anni.
La donazione è stata presentata oggi in ospedale alla presenza del direttore generale Mario Minola e di tutto il personale del nosocomio coinvolto dalle donazioni. “Sono una donna semplice, vivo della mia pensione – ha detto visibilmente commossa la signora Giuliana – Sono provata dai dispiaceri di una vita di sofferenze, che mi ha portato via, pian piano, gli affetti di una vita, un figlio a soli 5 anni e mio marito, quando ne aveva solamente 47 e poi Fabio. Sono stata però educata a dividere il poco che ho con gli altri, aiutando chi ha più bisogno di me. Ho così pensato di aiutare l’ospedale e di farlo con queste donazioni, un modo per ricordare Fabio, ma anche mio marito e Andrea, l’altro mio figlio morto ancora piccolo. Perdere un figlio, i propri affetti, è qualcosa di terribile. Così aiuto il nostro ospedale e ricordo i miei cari”.
Monica Curino
NOVARA, 22 poltrone per terapia oncologica, 2 letti elettrici da degenza, 8 sfigmomanometri, 3 saturimetri, un lettino da visita ginecologica per il day hospital oncologico, un ecocardiografo completo di sonda transesofagea per l’Unità Coronarica.
E’ quanto ha donato all’ospedale Maggiore di Novara Giuliana Zocchi. Una donazione in memoria del figlio Fabio Bosotti, morto a soli 41 anni esattamente tre anni fa (ne avrebbe compiuti 42 l’aprile successivo), stroncato da un infarto mentre, in palestra, insegnava ai suoi allievi, lui che era cintura nera 3° dan di Aikido, disciplina che aveva iniziato a praticare a soli 7 anni.
La donazione è stata presentata oggi in ospedale alla presenza del direttore generale Mario Minola e di tutto il personale del nosocomio coinvolto dalle donazioni. “Sono una donna semplice, vivo della mia pensione – ha detto visibilmente commossa la signora Giuliana – Sono provata dai dispiaceri di una vita di sofferenze, che mi ha portato via, pian piano, gli affetti di una vita, un figlio a soli 5 anni e mio marito, quando ne aveva solamente 47 e poi Fabio. Sono stata però educata a dividere il poco che ho con gli altri, aiutando chi ha più bisogno di me. Ho così pensato di aiutare l’ospedale e di farlo con queste donazioni, un modo per ricordare Fabio, ma anche mio marito e Andrea, l’altro mio figlio morto ancora piccolo. Perdere un figlio, i propri affetti, è qualcosa di terribile. Così aiuto il nostro ospedale e ricordo i miei cari”.
Monica Curino