Il "mistero" della bambola gonfiabile senza testa nei boschi di Varallo
Una curiosità che fa discutere e che ha suscitato l'ilarità di tutti
Il "mistero" della bambola gonfiabile trovata nel bosco a Varallo fa discutere sui social. Lo strano oggetto è stato rinvenuto da un cittadino nei giorni scorsi.
In paese fa discutere "il mistero" della bambola gonfiabile decapitata
E' decisamente curioso quanto è stato raccontato da un cittadino che nei giorni scorsi si è trovato a passeggiare per i boschi di Varallo Pombia. Camminando si è infatti imbattuto in un oggetto quantomeno insolito. In mezzo alla vegetazione ha trovato una bambola gonfiabile, inscatolata nel polistirolo e lasciata in bella mostra. L'unico particolare, decisamente rilevante, è che la bambola è senza testa.
Sui social la notizia ha scatenato l'ilarità dei residenti
Come era prevedibile, la pubblicazione della foto e delle poche righe di commento da parte del cittadino che l'ha trovata, ha scatenato la curiosità e l'ilarità di tutti i varalpombiesi. "Trovata nel bosco vicino alla Cava......se qualcuno la riconosce mi contatti", ha scritto, con una buona dose d'ironia il varalpombiese che si è trovato di fronte a questa scena insolita. "E' la mia, la moglie me l'ha buttata", ha commentato, scherzando, uno degli utenti di Facebook. "Comunque costa tanto, se qualcuno non la cerca, dalla a me che la vendo a migliore offerente", ha aggiunto una seconda. "E' mia me l'hanno rubata, posso riaverla?", ha scritto un terzo.
Ma il problema dell'inciviltà è molto serio
Al di là della curiosità di questo ritrovamento insolito però, a colpire è anche il fatto che ormai sia diventato quasi "naturale" vedere rifiuti di ogni tipo scaricati nelle aree verdi della zona. Nonostante la presenza dell'area protetta del Parco del Ticino e nonostante l'importante impegno dei volontari che ripuliscono sovente (pandemia permettendo) i boschi della zona, periodicamente rispuntano un po' in ogni dove rifiuti che qualcuno non vuole prendersi la briga di portare in discarica. Forse per vergogna, o forse per semplice pigrizia, qualcuno avrà pensato di poter gettare la bambola ormai ritenuta inutile in totale anonimato. Un caso che ricorda molto da vicino l'episodio legato al ritrovamento di alcuni dvd hard nei fondali del lago d'Orta, soltanto qualche anno fa.