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Sono di Invorio i giovani campioni di informatica

Il dirigente Sarli: «Un grazie colmo di stima va ai docenti che hanno preparato i ragazzi, senza questa preparazione qualunque risultato non sarebbe stata raggiungibile».

Sono di Invorio i giovani campioni di informatica
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Alcuni studenti invoriesi hanno partecipato e vinto ai giochi "Bebras dell'informatica".

Di Invorio i giovani campioni dell'informatica

«Un grazie colmo di stima va ai docenti che hanno preparato i ragazzi, senza questa preparazione qualunque risultato non sarebbe stata raggiungibile». Con queste parole Domenico Rodolfo Sarli, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo del Vergante, commenta gli ottimi posizionamenti di alcuni studenti invoriesi ai giochi denominati «Bebras dell'informatica». Nel mese di novembre alcune classi della scuola secondaria di primo grado del «polo senza zaino» di Invorio vi avevano partecipato. Martedì 12 gennaio sono giunti i risultati: «Era una gara nazionale svoltasi virtualmente - continua Sarli - i partecipanti, divisi in categorie in base alla classe di appartenenza, erano chiamati a risolvere giochi ispirati a reali problemi di natura informatica. Alla "MegaBebras", per i ragazzi di seconda, hanno preso parte 6.573 studenti in tutta Italia. Il primo classificato è stato un nostro alunno di 2A, Davide Pedroli. Alla "GigaBebras", per quelli di terza, erano 3.321, la prima è risultata la nostra Isabella Lorenzini della 3A. Sono stati supervisionati dagli insegnanti, che hanno integrato nelle loro attività ordinarie sia questa sfida che altri giochi matematici, quali le Olimpiadi del problem solving. Si sono sfruttate le fasi di lavoro online per rendere interessanti le lezioni con fermento e motivazione. Abbiamo anche aderito al Piano scuola lanciato dalla Regione con l'Asl di Novara, alle spalle vi è uno studio statistico con tasso di contagio da virus al 25%. Gruppi di nostri 5 alunni sono sottoposti a tamponi, in caso positivo è messa in quarantena la classe. È già iniziato nella settimana dell'11 gennaio e parla di screening e prevenzione, sempre in forma volontaria per insegnanti e famiglie. Sono contento che si sia rientrati in classe: l' aspetto socializzante è fondamentale. Ma alcune strategie online, nate dalla necessità sanitaria, sono state funzionali, non le abbandoneremo. Parlo delle “class room”, classi virtuali dove docenti si scambiano materiale, assegnano compiti e valutano gli elaborati. Sarebbe un peccato perderle, anche perché negli scorsi mesi vi abbiamo dedicato impegno e competenza».

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