Il caso

Sequestrarono e picchiarono un artigiano: i due castellettesi patteggiano

La vicenda aveva destato grande scalpore in tutto il Novarese

Sequestrarono e picchiarono un artigiano: i due castellettesi patteggiano
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Sequestrarono e picchiarono un artigiano: i coniugi castellettesi finiti a processo patteggiano 5 anni e 3 anni e 4 mesi.

Sequestrarono e picchiarono un uomo: patteggiata la pena

Dopo essersi fatti giustizia da soli hanno patteggiato, come chiesto dai loro legali, Umberto Previtali e la moglie Franca Benzoni, rispettivamente di 52 e 40 anni, entrambi residenti a Castelletto Ticino e accusati, insieme ad altri, di tentato omicidio. La sentenza è arrivata venerdì 22 gennaio scorso. Al tribunale di Monza, dove il processo si è svolto per competenza territoriale, lui ha patteggiato la pena di 5 anni di reclusione, mentre lei di 3 anni e 4 mesi. Era quanto concordato nelle scorse settimane tra imputati e pubblico ministero. Nessuna sorpresa, dunque, da palazzo di giustizia.

I fatti

La coppia castellettese era stata arrestata a maggio 2020 per un fatto accaduto il 28 settembre dell’anno precedente. Quella sera, stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, Previtali e Benzoni - insieme ad altre persone, che anch’esse hanno poi patteggiato pene fino a 5 anni - avevano sequestrato e picchiato un artigiano di Lentate sul Seveso, in provincia di Como, che a loro dire, dopo aver intascato 500 euro di caparra non aveva realizzato la parete in legno pattuita tempo prima. Il malcapitato, così è emerso dalla ricostruzione dell’episodio, era stato attirato dalla cliente nel parcheggio di un centro commerciale con l’inganno, ovvero la proposta di effettuare un secondo lavoro. Le indagini erano state condotte dai carabinieri. Il mobiliere, finito all’ospedale sanguinante e con lesioni giudicate guaribili dai medici in 35 giorni, dopo aver discusso in maniera animata era stato picchiato con calci e pugni e anche con una chiave in ferro che viene solitamente utilizzata per il montaggio e lo smontaggio dei bulloni delle ruote delle auto ed era stato caricato contro il suo volere su una macchina, dopo essere stato tenuto al guinzaglio con una cintura per pantaloni. Una brutta storia, di “giustizia fai da te” per l’appunto, che aveva destato scalpore e curiosità, facendo presto il giro e non solo della provincia di Novara.

Altre tre persone sono finite nei guai

Le investigazioni dei militari sono durate a lungo e, oltre a Previtali e Benzoni, hanno portato all’arresto e al successivo procedimento penale anche dei complici dei due castellettesi. Si tratta di una coppia di Appiano Gentile e di un loro amico di nazionalità marocchina (accusati a vario titolo anche di rapina e sequestro di persona).

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