Cordoglio a Meina per la storica volontaria della Rsa Ratti Romana Ronchi
«Saranno il suo sorriso aperto e la sua risata ad asciugare le nostre lacrime in questo momento di grande dolore».
Cordoglio a Meina per la morte della storica volontaria della casa di riposo Ratti Romana Ronchi.
A Meina l'addio a Romana Ronchi: era volontaria alla Ratti dal 1984
«Saranno il suo sorriso aperto e la sua risata ad asciugare le nostre lacrime in questo momento di grande dolore». Con queste parole don Franco Mortigliengo ha dato l’ultimo saluto a Romana Ronchi, mancata giovedì 28 gennaio. Storica volontaria della sezione Avo di Arona, ma prima ancora moglie e madre esemplare, Romana se n’è andata per una malattia tanto improvvisa quanto aggressiva, circondata dall’affetto della figlia Laura, del nipote Gianluca e di tutte le persone che le hanno voluto bene. L’unico rammarico di una vita spesa per il prossimo: non aver potuto riprendere il servizio nella sua amata casa di riposo. Dal lontano 1984 sino a un anno fa, quando la pandemia ha sospeso le attività di tutti i volontari Avo, Romana si è dedicata con animo e infinita dedizione al volontariato. Negli ultimi decenni non c’è stato ospite della Rsa meinese, dove svolgeva abitualmente servizio, che non sia stato contagiato dalle sue risate e non abbia ricevuto le sue amorevoli cure e parole, in maniera discreta ma sempre presente. «Romana lascia un grande vuoto in tutti noi – così Simona Torelli, consigliera Avo e responsabile dei volontari Avo in forza alla Rsa di Meina – Colonna portante per tutti noi in associazione, infaticabile e sempre attiva, resterà per sempre l’esempio cui guardare ora e nei tempi a venire. La ricordiamo così, con tutto l’affetto e la stima possibili. Molto ci ha testimoniato, moltissimo ci ha amato e in moltissimi si sono affidati a lei nella sofferenza trovando conforto e sostegno».
Nel 2018 aveva ricevuto la benemerenza per i trentacinque anni di servizio e spesso si chiedeva se sarebbe riuscita a tagliare il traguardo dei quaranta. Purtroppo la pandemia prima e la malattia dopo non le hanno concesso di realizzare il suo desiderio.