A Premosello osservato il più grande avvoltoio d'Europa dai carabinieri forestali della Val Grande
L'avvistamento risale al 25 gennaio scorso, e a comunicarlo è lo stesso ente parco.
La comunicazione è effettuata dall'ente Parco della Val Grande: avvistato in località Alpe I Curt un esemplare di gipeto, il più grande avvoltoio presente in Europa (la sua apertura alare può arrivare fino a 280 centimetri). La razza si era estinta sulle Alpi nei primi anni del '900, ed è stato reintrodotto a partire dagli anni '80.
Avvistato il più grande avvoltoio d'Europa in Val Grande
L'osservazione risale al 25 gennaio scorso, ed è stata effettuata in località Alpe I Curt.
Lo scorso 25 gennaio la pattuglia della Stazione Carabinieri Parco di Premosello, composta dal Brig. Basalini Stefano e dall' App. Marzuolo Ennio, ha osservato e fotografato in località Alpe I Curt un giovane esemplare di Gipeto impegnato in una spettacolare interazione aerea con un'aquila reale.
Il gipeto è l'avvoltoio di maggiori dimensioni nidificante nel continente europeo (l'apertura alare può raggiungere i 280 cm); estinto sulle Alpi nei primi del '900 e reintrodotto a partire dagli anni '80, rimane un animale molto raro da osservare.
Esattamente un anno prima un avvistamento simile era avvenuto da parte di Manuel Piana, Guida Ufficiale del Parco; in quel caso l'esemplare venne identificato come il gipeto Fredueli grazie alla presenza di alcune penne chiare, appositamente decolorate per facilitarne il riconoscimento.
Fredueli è un gipeto nato in un allevamento spagnolo il 14 marzo 2018 che venne liberato nel giugno dello stesso anno nel Canton Obvaldo, in Svizzera, assieme alla sorella. Al fine di monitorare il rapace, prima del suo rilascio, oltre alla decolorazione di alcune timoniere e remiganti, si provvide a dotare l'animale di un trasmettitore GPS.
L'esemplare osservato dalla pattuglia non presentava penne decolorate di conseguenza in un primo momento non fu possibile determinare con certezza l'identità dell'animale; si ipotizzò tuttavia che anche in questo caso potesse trattarsi di Fredueli e che il rapace, in seguito alla muta, avesse perso le timoniere e remiganti chiare sostituendole con quelle nuove, più scure.
Terminato l'avvistamento, i militari hanno esaminato le fotografie scattate a caccia di indizi. Da una prima analisi si è potuto osservare un rigonfiamento atipico a livello del dorso, compatibile con la presenza di una trasmittente GPS. Grazie a questo dettaglio ci si è concentrati sull'analisi delle localizzazioni giornaliere dei gipeti rilasciati ed è emerso che Fredueli si trovava nel VCO il 24 gennaio nella zona di Varzo e il 25 nella bassa Valle Anzasca.
A questo punto i Carabinieri Forestali hanno chiesto ai responsabili del monitoraggio di ottenere la posizione esatta di Fredueli il giorno dell'osservazione, precisamente alle ore 10.30 del 25 gennaio 2021. Ebbene orario e posizione coincidevano con quelli del gipeto avvistato confermando che si trattava di Fredueli.