Lutto a Gattico per Enrico Pontiroli detto "L'americano"
Il ricordo del sindaco Federico Casaccio: "Noi amici siamo tutti dispiaciuti".
Gattico in lutto per Enrico Pontiroli: l'uomo è morto a 76 anni.
Lutto a Gattico per Enrico Pontiroli "L'americano"
Molti amici e conoscenti piangono la scomparsa di Enrico Pontiroli, mancato venerdì 26 marzo, lasciando la sorella Marisa e i nipoti Marco e Roberto. Era nato il 13 luglio 1944 e lo salutano i tanti soci del circolo di via Leonardi, dove passava tante ore e che rappresentava la sua seconda casa. Lavorò come cuoco in vari hotel italiani di pregio, come a Capri o Cortina d'Ampezzo. Ma alla fine degli anni '60 progettò un lungo viaggio che gli avrebbe poi fruttato vari soprannomi: Americano, America, American boy. Andò prima alle isole Bermuda e poi negli Stati Uniti, nella zona di Miami, sposandosi per due volte e mettendo al mondo due figli. Ritornò dopo la pensione in Italia per stabilirsi in modo definitivo a Gattico, da cui era partito e che gli rimase nel cuore per i 45 anni di esperienza all'estero. Prendendo casa in via Balsari, riabbracciò vecchi amici e se ne fece di nuovi. Dotato di carattere espansivo, empatia, voce possente e viva disponibilità al prossimo. Lo si poteva veder discorrere con passione per le strade del paese con chiunque, sempre con grande coinvolgimento e gentilezza. Raccontava dei personaggi famosi conosciuti in America, attori di cinema e dello spettacolo, come l'appartenente alla famiglia Kennedy che andò nel ristorante in cui lavorava. Un altro suo luogo di lavoro era sito vicino alla villa di Donald Trump, un amico cubano di nome Raùl venne a trovarlo a Gattico. Amava leggere, interessarsi di attualità e politica.
Il ricordo del sindaco Casaccio: "Noi amici siamo tutti dispiaciuti"
«Noi amici siamo tutti dispiaciuti - dice il sindaco Federico Casaccio - ho mandato una mail al Consolato per essere certi che la sua parte di famiglia americana fosse avvisata della scomparsa. Enrico è sempre stato cordiale e pronto a dare una mano a tutti. Io avevo un rapporto speciale con lui, lo ricordiamo quando esponeva la bandiera americana davanti a casa. Simpatizzava per gli "italiani di Ginevra", un gruppo di nostri connazionali emigrati nella città svizzera e guidati dal nostro gatticese Elio Fornelli. Ma offriva il suo contributo da cuoco a ogni festa campestre, data la sua esperienza. Mi sento onorato di averlo conosciuto».