Il progetto

Erika e Martina trasformano gli insulti degli haters in messaggi positivi

Gli insulti finisco sulle loro t-shirt in chiave rivisitata.

Erika e Martina trasformano gli insulti degli haters in messaggi positivi
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“Sta nascendo qualcosa. Ed è qualcosa in cui crediamo. Perché, ancora una volta, abbiamo deciso di reagire a modo nostro”. La coppia aronese Martina Tammaro e Erika Mattina, balzata (a ripetizione) agli onori delle cronache nazionali per i continui insulti-social ricevuti a causa dello loro relazione, sta riuscendo a trasformare le offese in progetti. Tanti. A tal punto che anche il noto portale gay.it ha realizzato un'intervista sulla loro vita girata proprio ad Arona.

L’intervista

“Ci sono tante persone che magari prima avevano pensieri omofobi nei nostri contronti ma ora, conoscendoci, vedendoci insieme, hanno cambiato idea - raccontano le ragazze nel video. E ricordando dove tutto è nato - Era agosto 2019 in vacanza, abbiamo pubblicato sui social una foto di un bacio a stampo: in pochissimo sono arrivati migliaia di insulti, offese. All'inizio ci siamo rimaste male poi ci abbiamo fatto l'abitudine e ancora oggi riceviamo insulti sulla nostra pagina instagram "leperledegliomofobi" (122mila followers). Non ci è mai capitato di pensare che la vita qua ad Arona fosse difficile. Mia nonna è conosciuta in tutta la città e racconta tutto a tutti: che sua nipote è fidanzata che fa questo e fa quello. Quindi qui lo sanno tutti perchè c'è la nonna Anna che lo dice. Il nostro posto preferito è il san carlone perchè è uno dei primi posti dove siamo andate insieme”.

Il progetto

Le giovani stanno anche realizzando delle T-Shirt. Tra le altre, ad esempio, in risposta "all'invito" di bruciare nei forni, una delle frasi che più spesso gli haters rivolgono alla coppia, la scritta sulla maglia recita: <Brucia, sì ma di passione>
“Ci siamo ritrovate ancora una volta a dover reagire a qualcosa di angosciante: persone frustrate che si son divertite ad augurarci di bruciare, che ci hanno suggerito di ammazzarci, e persino che hanno cercato di intimorirci, dicendo "se mi denunciate, e poi mi succede qualcosa, ve ne do tante". Lo sconforto abbiamo deciso di condividerlo con chi ci segue, dato che sono stati da subito comprensivi e pronti a risollevarci. Pensiamo davvero di aver costruito, insieme, una seconda famiglia. Ecco perché siamo felici di mostrare il nostro nuovo progetto, la nostra nuova reazione e, se vogliamo, modo di combattere.
Perché ci potete fare e dire quello che volete, ma noi, ve lo giuriamo, troveremo SEMPRE il modo di trasformare qualcosa di schifoso, in qualcosa di incredibilmente bello”.
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