In Piemonte c’è carenza di vaccini: a luglio mancano all’appello 160mila dosi
Nella settimana 14-20 giugno in Piemonte si riduce l’incidenza dei nuovi casi di oltre il 40%, in maggior misura rispetto alla settimana precedente.
Nella settimana 14-20 giugno in Piemonte si riduce l’incidenza dei nuovi casi di oltre il 40%, in maggior misura rispetto alla settimana precedente.
Covid, in Piemonte casi in calo
L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi scende da 0.62 a 0.56. La percentuale di positività dei tamponi cala ulteriormente passando da 1.1% a 0.5%. Sotto soglia, e ancora ridotti, il tasso di occupazione dei letti ordinari (dal 5% al 4%) e in terapia intensiva (dal 7% al 4%). Calano i focolai attivi, i nuovi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note.
La carenza di dosi
Ieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha incontrato a Roma il generale Figliuolo per un aggiornamento sulle consegne previste per le prossime settimane. A luglio la disponibilità previsionale per il Piemonte è inferiore di circa 160 mila dosi rispetto al mese di giugno.
Chiesto incremento forniture
“La carenza di dosi incide sulla velocità alla quale possiamo procedere - spiega il presidente Cirio -. Ho chiesto al generale Figliuolo un incremento delle forniture, perché più dosi abbiamo più vaccini facciamo. Il generale mi ha spiegato che la riduzione dipende dalle consegne di Pfizer per l’Italia, ma mi ha dato massima disponibilità a venirci incontro per garantire al Piemonte la somministrazione dei richiami e il mantenimento di una media non inferiore a 38 mila vaccinazioni al giorno. Per monitorare l’andamento della situazione daremo al generale Figliuolo un aggiornamento bisettimanale, in modo da evidenziare subito eventuali carenze di dosi che dovessero verificarsi. In ogni caso garantiamo ampiamente il mantenimento dei nostri target, con l’obiettivo di superare alla fine di agosto cinque milioni e mezzo di dosi somministrate”.
Oggi, intanto, il presidente Cirio sarà vaccinato presso l’hub dell’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (CN).