«Fermate: sì - per ora - nelle fasce protette»

«Fermate: sì - per ora - nelle fasce protette»
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Niente di nuovo sotto il sole d’agosto. La vicenda legata alla decisione da parte di “Trenitalia” di spostare i treni “Frecciabianca” dalla linea storica Torino - Milano a quella dell’Alta Velocità (con la conseguente impossibilità di utilizzare questo convoglio da parte di pendolari che usufruiscono delle fermate di Novara e Vercelli) rimane in “stand by”. Per ora. La novità dovrebbe scattare con il prossimo mese di settembre, anche se i più ottimisti si augurano che la protesta da parte di quanti utilizzano quotidianamente il treno per ragioni di lavoro sia riuscita a sortire qualche effetto. «Per ora le fermate, almeno nelle fasce orarie protette, sono state confermate - ci ha detto Mario Fedeli, portavoce di un gruppo di pendolari - Più avanti non si sa. Forse il provvedimento potrà slittare di qualche mese, diciamo almeno sino alla fine dell’anno. La sensazione non è comunque delle più incoraggianti, anche perché da qualche indiscrezione avuta da parte del personale viaggiante sarebbero già allo studio, se non addirittura a una fase più avanzata, una serie di ricollocamenti dello stesso verso altre mansioni e destinazioni». 
Qualcosa si saprà (forse) nei prossimi giorni, anche l’esito dell’attività svolta sulla vicenda da parte di tutti i parlamentari novaresi. Come si ricorderà, infatti, sul problema “Frecciabianca” il deputato del Pd Giovanni Falcone aveva presentato una mozione e il suo intervento in Commissione aveva portato a una risoluzione che avrebbe impegnato il Governo a intervenire nei confronti di “Trenitalia”; un’interrogazione all’Esecutivo aveva invece rivolto Gaetano Nastri (FdI), mentre il sottosegretario Franca Biondalli aveva parlato di “monitoraggio” e la senatrice Elena Ferrara la possibilità di convocare un “tavolo tecnico”. Della cosa se ne riparlerà con la ripresa, dopo la pausa estiva, dei lavori tanto a Montecitorio quanto a Palazzo Madama. In queste settimane è così rimasta in campo l’associazione nazionale dei Comuni. 
«Si tratta di un problema che deve essere risolto in maniera strutturale - ha commentato ancora una volta l’ex sindaco di Novara Andrea Ballaré nelle sue vesti di presidente di “Anci Piemonte” - La nostra associazione nelle scorse settimane ha già sollecitato un intervento dell’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco perché si attivi presso il Ministero e “Trenitalia” affinché “Anci” sia direttamente coinvolta per ogni eventuale iniziativa sull’argomento. Quello che più riteniamo urgente è un incontro con le controparti per valutare ogni possibile soluzione». 
Luca Mattioli 

Niente di nuovo sotto il sole d’agosto. La vicenda legata alla decisione da parte di “Trenitalia” di spostare i treni “Frecciabianca” dalla linea storica Torino - Milano a quella dell’Alta Velocità (con la conseguente impossibilità di utilizzare questo convoglio da parte di pendolari che usufruiscono delle fermate di Novara e Vercelli) rimane in “stand by”. Per ora. La novità dovrebbe scattare con il prossimo mese di settembre, anche se i più ottimisti si augurano che la protesta da parte di quanti utilizzano quotidianamente il treno per ragioni di lavoro sia riuscita a sortire qualche effetto. «Per ora le fermate, almeno nelle fasce orarie protette, sono state confermate - ci ha detto Mario Fedeli, portavoce di un gruppo di pendolari - Più avanti non si sa. Forse il provvedimento potrà slittare di qualche mese, diciamo almeno sino alla fine dell’anno. La sensazione non è comunque delle più incoraggianti, anche perché da qualche indiscrezione avuta da parte del personale viaggiante sarebbero già allo studio, se non addirittura a una fase più avanzata, una serie di ricollocamenti dello stesso verso altre mansioni e destinazioni». 
Qualcosa si saprà (forse) nei prossimi giorni, anche l’esito dell’attività svolta sulla vicenda da parte di tutti i parlamentari novaresi. Come si ricorderà, infatti, sul problema “Frecciabianca” il deputato del Pd Giovanni Falcone aveva presentato una mozione e il suo intervento in Commissione aveva portato a una risoluzione che avrebbe impegnato il Governo a intervenire nei confronti di “Trenitalia”; un’interrogazione all’Esecutivo aveva invece rivolto Gaetano Nastri (FdI), mentre il sottosegretario Franca Biondalli aveva parlato di “monitoraggio” e la senatrice Elena Ferrara la possibilità di convocare un “tavolo tecnico”. Della cosa se ne riparlerà con la ripresa, dopo la pausa estiva, dei lavori tanto a Montecitorio quanto a Palazzo Madama. In queste settimane è così rimasta in campo l’associazione nazionale dei Comuni. 
«Si tratta di un problema che deve essere risolto in maniera strutturale - ha commentato ancora una volta l’ex sindaco di Novara Andrea Ballaré nelle sue vesti di presidente di “Anci Piemonte” - La nostra associazione nelle scorse settimane ha già sollecitato un intervento dell’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco perché si attivi presso il Ministero e “Trenitalia” affinché “Anci” sia direttamente coinvolta per ogni eventuale iniziativa sull’argomento. Quello che più riteniamo urgente è un incontro con le controparti per valutare ogni possibile soluzione». 
Luca Mattioli 

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