Microcredito: aperti i termini per la presentazione delle domande

Microcredito: aperti i termini per la presentazione delle domande
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Il 1° agosto 2016 si sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l’accesso al Fondo di garanzia per il microcredito da parte di soggetti che, interessati a dare vita a una propria impresa o a un’attività professionale, non siano riusciti ad ottenere credito dalle banche, perché considerati non “bancabili”, impossibilitati cioè ad offrire le garanzie necessarie ad avere un prestito.
L’agevolazione regionale prevede la concessione di una garanzia, a costo zero,  sui finanziamenti concessi dalle banche pari all’ 80% dell’esposizione.
Il Fondo rilascia garanzia “sostitutiva”, per cui la banca non può richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario. Il limite minimo di finanziamento è di 3.000 euro e il limite massimo è di 25.000 euro.
Il prestito deve essere rimborsato a rate mensili all’istituto di credito entro 48 mesi, per i finanziamenti fino a 10 mila euro ed entro 72, nel caso di finanziamenti fino a 25 mila euro.
Ad oggi, il Fondo ha una dotazione finanziaria di 4.384.000 euro. Di questi, 2,1 milioni sono stati messi a disposizione dalla Regione, mentre il resto si deve al contributo della Compagnia di San Paolo (1 milione di euro), della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo (300 mila), di UnionCamere Piemonte (630 mila euro) e del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (354 mila euro).
Questa nuova edizione del bando prevede diverse novità, introdotte per rendere lo strumento più efficace e rispondente alle esigenze degli aspiranti imprenditori e del territorio. A partire da quest’anno, ad esempio, è stata prevista la possibilità di avanzare istanza anche ad aziende già costituite da non più di 36 mesi.
“Abbiamo ampliato la definizione di nuova costituzione - ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero -  estendendola anche ad imprese in realtà già nate, perché esistono molte persone che hanno avviato la loro attività troppo fiduciosi e che adesso si trovano magari bloccati ai nastri di partenza, perché  senza credito non riescono a realizzare investimenti che migliorino la loro situazione, ad esempio traslocando in un luogo che conceda maggiore visibilità”.
La seconda innovazione è rappresentata dalla possibilità per le imprese o i lavoratori autonomi, già ammessi ad usufruire dei benefici del Fondo e che hanno utilizzato il tetto massimo del finanziamento, di richiedere un ulteriore finanziamento fino a un massimo di 10 mila euro, purché in regola con il pagamento delle rate.
La terza innovazione è rappresentata da la fatto che si vuole estendere l’utilizzo del Fondo anche agli aspiranti imprenditori che vogliono operare nel settore culturale.
La particolarità dei destinatari del Fondo per il microcredito ha posto la necessità di organizzare attività mirate di accoglienza, ascolto e accompagnamento, non solo per accertare che ci si trovi di fronte effettivamente a soggetti che non sono in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario, ma anche per assisterli nella fase antecedente la presentazione dell’istanza, nella predisposizione dell’istanza e nella fase successiva della rendicontazione e della restituzione del prestito.
Questi servizi, i cui costi sono a carico della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo,  sono messi a disposizione da una rete di istituzioni non profit, coordinata e rappresentata dalla Fondazione don Mario Operti, che già hanno esperienza nel settore e che si avvalgono dell’attività di volontari di elevato livello professionale sul territorio piemontese (ex dirigenti di azienda ex dirigenti di banca) e da un’Associazione temporanea di scopo, coordinata e rappresentata dalla Confcommercio Piemonte e che coinvolge otto  associazioni datoriali.
Secondo il modello di funzionamento messo a punto, ogni imprenditore interessato a dare vita a un proprio business potrà essere assistito da un tutor altamente specializzato, che valuterà la fattibilità del suo progetto, lo aiuterà a presentare la domanda, a scegliere la banca, a effettuare le spese e a rendicontarle.
v.s.

Il 1° agosto 2016 si sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l’accesso al Fondo di garanzia per il microcredito da parte di soggetti che, interessati a dare vita a una propria impresa o a un’attività professionale, non siano riusciti ad ottenere credito dalle banche, perché considerati non “bancabili”, impossibilitati cioè ad offrire le garanzie necessarie ad avere un prestito.
L’agevolazione regionale prevede la concessione di una garanzia, a costo zero,  sui finanziamenti concessi dalle banche pari all’ 80% dell’esposizione.
Il Fondo rilascia garanzia “sostitutiva”, per cui la banca non può richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario. Il limite minimo di finanziamento è di 3.000 euro e il limite massimo è di 25.000 euro.
Il prestito deve essere rimborsato a rate mensili all’istituto di credito entro 48 mesi, per i finanziamenti fino a 10 mila euro ed entro 72, nel caso di finanziamenti fino a 25 mila euro.
Ad oggi, il Fondo ha una dotazione finanziaria di 4.384.000 euro. Di questi, 2,1 milioni sono stati messi a disposizione dalla Regione, mentre il resto si deve al contributo della Compagnia di San Paolo (1 milione di euro), della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo (300 mila), di UnionCamere Piemonte (630 mila euro) e del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (354 mila euro).
Questa nuova edizione del bando prevede diverse novità, introdotte per rendere lo strumento più efficace e rispondente alle esigenze degli aspiranti imprenditori e del territorio. A partire da quest’anno, ad esempio, è stata prevista la possibilità di avanzare istanza anche ad aziende già costituite da non più di 36 mesi.
“Abbiamo ampliato la definizione di nuova costituzione - ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero -  estendendola anche ad imprese in realtà già nate, perché esistono molte persone che hanno avviato la loro attività troppo fiduciosi e che adesso si trovano magari bloccati ai nastri di partenza, perché  senza credito non riescono a realizzare investimenti che migliorino la loro situazione, ad esempio traslocando in un luogo che conceda maggiore visibilità”.
La seconda innovazione è rappresentata dalla possibilità per le imprese o i lavoratori autonomi, già ammessi ad usufruire dei benefici del Fondo e che hanno utilizzato il tetto massimo del finanziamento, di richiedere un ulteriore finanziamento fino a un massimo di 10 mila euro, purché in regola con il pagamento delle rate.
La terza innovazione è rappresentata da la fatto che si vuole estendere l’utilizzo del Fondo anche agli aspiranti imprenditori che vogliono operare nel settore culturale.
La particolarità dei destinatari del Fondo per il microcredito ha posto la necessità di organizzare attività mirate di accoglienza, ascolto e accompagnamento, non solo per accertare che ci si trovi di fronte effettivamente a soggetti che non sono in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario, ma anche per assisterli nella fase antecedente la presentazione dell’istanza, nella predisposizione dell’istanza e nella fase successiva della rendicontazione e della restituzione del prestito.
Questi servizi, i cui costi sono a carico della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo,  sono messi a disposizione da una rete di istituzioni non profit, coordinata e rappresentata dalla Fondazione don Mario Operti, che già hanno esperienza nel settore e che si avvalgono dell’attività di volontari di elevato livello professionale sul territorio piemontese (ex dirigenti di azienda ex dirigenti di banca) e da un’Associazione temporanea di scopo, coordinata e rappresentata dalla Confcommercio Piemonte e che coinvolge otto  associazioni datoriali.
Secondo il modello di funzionamento messo a punto, ogni imprenditore interessato a dare vita a un proprio business potrà essere assistito da un tutor altamente specializzato, che valuterà la fattibilità del suo progetto, lo aiuterà a presentare la domanda, a scegliere la banca, a effettuare le spese e a rendicontarle.
v.s.

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