Le motivazioni

Domani, venerdì 10, sciopero della scuola

Tante le motivazioni della protesta, che anticiperà lo sciopero generale del 16 dicembre, anche l'obbligo vaccinale.

Domani, venerdì 10, sciopero della scuola
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Sciopero scuola 10 dicembre: stipendi bassi, obbligo vaccinale e misure attese da anni, cosa chiedono gli insegnanti.
Anche la scuola protesta contro la manovra che il Governo si appresta ad approvare entro Natale.

Sciopero scuola

Si tratta di un’iniziativa che nasce da motivazioni simili allo sciopero generale che andrà in scena il 16 dicembre con la manifestazione nazionale di Roma, ma che in più chiede provvedimenti specifici per un comparto che da tempo lamenta di essere abbandonato.

Le motivazioni sono state spiegate dai segretari generali di Flc Cgil, Francesco Sinopoli e Uil Scuola, Pino Turi.

“Lo sciopero del 10 della scuola resta nell’alveo di quello generale ed è assolto, anche se in data diversa. E’ necessario che si rimetta al centro del dibattito politico la condizione dei lavoratori lasciati alla mercé delle regole del mercato, peraltro drogato dalle iniezioni di denaro pubblico che poi qualcuno dovrà pagare. E in questo contesto che la vertenza scuola si inserisce con le proprie specificità e con quelle più ampie del mondo del lavoro che si ribella anch’esso”.

Il nodo

Uno dei nodi principali – ma non l’unico – è quello delle risorse. Le contestazioni sono legate alla manovra finanziaria in approvazione 33 miliardi di Legge di Bilancio, ma solo lo 0,6% viene destinato per riconoscere la professionalità docente. Un fondo, però, secondo i sindacati, per pochi. Una logica premiale che fa a pugni con l’effettiva necessità di rendere merito al lavoro della classe insegnante.
87 euro è la previsione di aumento del nuovo contratto. Decisamente troppi pochi per i docenti, che segnalano la differenza di 350 euro, tra la pubblica amministrazione e il personale scolastico.
Organico Covid: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma zero risorse, invece, per il personale Ata.

Le misure urgenti attese da anni…

C’è poi la questione delle misure che secondo docenti e personale Ata sarebbero indispensabili per il buon funzionamento dell’istituzione scolastica e che il comparto attende da troppo tempo:

  • Stabilizzazione di migliaia di precari
  • Stop alle reggenze: un dirigente e un Dsga in ogni scuola
  • Presidi sanitari e sistemi di sanificazione a scuola
  • Valorizzazione del lavoro fatto in aula
  • Aumento dei posti dei collaboratori scolastici
  • Permettere a tutti i dirigenti di spostarsi di regione

… e quelle a costo zero

Ci sono poi le misure a costo zero “che non si fanno”:

  • abolizione dei vincoli di trasferimento
  • riduzione del numero dei alunni nelle classi
  • Concorso riservato per Dsga facenti funzione
  • Fine delle incursioni legislative in materia di contratto
  • Snellimento delle procedure burocratiche

Anche l’obbligo vaccinale nel mirino

Al centro della protesta anche l’obbligo vaccinale, che dal 15 dicembre coinvolgerà anche tutto il personale scolastico senza distinzione, dai presidi agli Ata. A spiegare le motivazioni di questa specifica è Anief:

“A convincere il sindacato a scioperare e scendere in piazza c’è anche l’imposizione dell’obbligo vaccinale Covid-19 per il personale scolastico, a partire dal prossimo 15 dicembre, che peraltro segue l’introduzione dell’obbligo di possesso ed esibizione dal 1° settembre 2021 della certificazione verde Covid-19, procedendo in entrambi i casi alla sospensione dal servizio e della retribuzione, ma violando la normativa comunitaria richiamata nella raccomandazione dell’assemblea del Consiglio d’Europa n. 2361/2021 proprio contro l’obbligo vaccinale”.

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