Omicidio Pombia: mandante di nuovo a processo
Era stato assolto in primo grado.
Delitto di Pombia senza fine. Giuseppe Cauchi, 54 anni, il presunto mandante dell’omicidio di Matteo Mendola, tornerà a processo il prossimo anno.
I precedenti
Nell’inverno del 2019, lo ricordiamo, Cauchi era stato assolto in primo grado a Novara, ma la Procura (che aveva presentato appello) è rimasta ferma sulla sua idea. Secondo il pm Mario Andrighi, titolare del fascicolo d’inchiesta, l'imprenditore edile gelese avrebbe infatti ordinato a Antonio Lembo e Angelo Mancino di uccidere il giovane operaio. Tre anni dopo è stata fissata l’udienza del nuovo processo che si svolgerà a Torino: 18 gennaio 2022 la data. Il delitto di Pombia era avvenuto il 4 aprile 2017 nei boschi del novarese. Quella sera Matteo Mendola, 33 anni, era stato attirato nei boschi della frazione San Giorgio, nei pressi di una fabbrica dismessa, la “Mir Plast”, con la scusa di compiere insieme a due conoscenti furti nelle ville della zona. Era una trappola mortale. Lembo aveva premuto il grilletto sparando due colpi di pistola e uccidendo l’operaio, mentre il suo complice Mancino “vigilava”. Mendola era stato a quanto pare punito per un precedente sgarro maturato negli ambienti della malavita.
Il suo cadavere, col cranio fracassato, era stato rinvenuto la mattina seguente da un pensionato che stava facendo una passeggiata. A condurre le indagini erano stati i carabinieri. Dopo vari processi la sentenza dell’Appello bis ha confermato di recente trent’anni di carcere per il killer (reo confesso; ma è probabile un nuovo ricorso da parte del suo avvocato di Verbania, Gabriele Pipicelli) e altrettanti per Mancino, la cui pena è invece definitiva. Cauchi, per la cronaca, era stato chiamato in causa da Lembo. E ora tornerà alla sbarra.