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Lotta al Covid in Piemonte: "Mancanza di personale? Chiediamo ai medici di base"

"Il Piemonte è di nuovo in difficoltà - spiegano -, certo per la recrudescenza della pandemia, ma anche per le soluzioni insufficienti messe in campo dalla Giunta regionale in questi anni".

Lotta al Covid in Piemonte: "Mancanza di personale? Chiediamo ai medici di base"
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I consiglieri regionali Domenico Rossi e Daniele Valle (PD) hanno richiesto ai medici di base un maggiore sforzo per sopperire alle difficoltà che il Piemonte sta incontrando nel tracciamento dei contagi e nelle campagna vaccinale contro il Covid-19.

«Il Piemonte è di nuovo in difficoltà - spiegano -, certo per la recrudescenza della pandemia, ma anche per le soluzioni insufficienti messe in campo dalla Giunta regionale in questi anni. Se nel corso della prima ondata alcune situazioni erano accettabili, ora non lo sono più e serve un cambio di passo radicale».  A pesare maggiormente, affermano, sarebbero i pochi tamponi molecolari: «Restiamo le cenerentole d’Italia: ieri, domenica 26 dicembre, in una giornata con basse prestazioni in tutte le regioni, il Piemonte ha processato 6.192 tamponi molecolari, a fronte dei 21.471 della Lombardia, dei 12.268 del Veneto, 12.384 dell'Emilia Romagna, 13.224 del Lazio. Togliendo la Lombardia, in media sempre sopra i 50.000 tamponi al giorno, le altre regioni hanno una capacita tra i 25.000 ed i 30.000 giornalieri. Il Piemonte non va mai oltre i 13.000. Chissà quanti sarebbero i contagi in Piemonte - si chiedono - se facessimo un numero di tamponi in linea con le altre regioni». Altro problema per i due consiglieri regionali del PD riguarda il sistema di prenotazione dei vaccini, che sconta gli stessi problemi dell’inizio della campagna vaccinale. «Mentre in diverse regioni -spiegano - tutti possono prenotare sulla piattaforma data e luogo, in Piemonte bisogna ancora aspettare l’Sms dalla propria Asl di appartenenza, con disomogeneità di servizio a seconda del territorio in cui si è residenti». A tutto questo va aggiunto, sempre secondo i due consiglieri regionali, il problema del ritardo nella somministrazione della terza dose, con migliaia di Piemontesi che rischiano di rimanere privi di protezione adeguata o addirittura senza "green pass" a partire da febbraio. Qui, ai dilemmi organizzativi si sommano quelli relativi alla mancanza di personale.

«Mancanza di personale? Chiediamo ai medici di base...»

«Tra poco - riprendono i due consiglieri - saremo di nuovo costretti a bloccare le attività ordinarie. È evidente che serve più personale medico, infermieristico e amministrativo ed è palese che occorre nuovamente rilanciare l’attività di medici di base, pediatri di libera scelta e farmacisti nella campagna vaccinale. In quale percentuale attualmente stanno aderendo? Serve un’adesione massiccia da parte dei professionisti convenzionati e, nel frattempo, la Regione deve risolvere i problemi che hanno portato nei mesi scorsi molti medici a rinunciare».

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