«E perchè Ballarè non molla l’Anci?»
NOVARA - Perchè Ballarè non molla la presidenza regionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia)? E’ quello che si chiede Gaetano Nastri, deputato novarese di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, uno di quelli che ha lavorato sul territorio per l’elezione di Alessandro Canelli a sindaco di Novara.
«Dopo la sconfitta elettorale a Torino - spiega - Piero Fassino ha dato le dimissioni da presidente nazionale dell’Anci, mentre- ribadisce - il nostro ex-sindaco Andrea Ballarè vuole continuare imperterrito a fare il presidente regionale dell’associazione dei Comuni». Gaetano Nastri interviene, quindi, nel dibattito politico apertosi in seno all’Anci dopo la sconfitta elettorale del centrosinistra e puntualizza alcuni aspetti.
«Ho apprezzato - prosegue - la correttezza con la quale Piero Fassino ha messo a disposizione il proprio incarico di presidente nazionale dell’Anci, dove rimarrà presidente solo fino al prossimo congresso di quest’autunno. Da parte di Ballarè, invece, non c’è stata questa disponibilità, anzi credo che lui non si sia posto neppure il problema della inopportunità che continui a fare il presidente dell’Anci piemontese».
Resta però il fatto che questa carica può essere ricoperta anche da chi non è primo cittadino...«A mio avviso questo ruolo non può che essere ricoperto da un sindaco in carica - ribadisce Nastri - in quanto si tratta di rappresentare tutti i sindaci piemontesi, di ogni schieramento. Come può pretendere di farlo uno che ora ricopre il ruolo di consigliere di opposizione?».
Insomma, secondo il deputato novarese, questioni di opportunità dovrebbero consigliare Ballarè di lasciare ad altri la poltrona di presidente regionale dell’Anci.
«Ho già sentito diverse reazioni negative di sindaci – prosegue Nastri – che vogliono restare fuori dall’Anci a causa di questa ambiguità e del comportamento scorretto di Ballarè che, reduce da una pesante sconfitta, dovrebbe rendersi conto che anche in quel ruolo è venuto il momento di fare un passo indietro. Da lui, che si atteggia a moralista e che in ogni occasione pretende di impartire lezioni di correttezza e di trasparenza, ci si sarebbe aspettati che il giorno dopo del voto mettesse a disposizione il mandato di presidente Anci. Invece sono passati venti giorni e non si ha alcun avviso che Ballarè intenda mollare la poltrona, dimostrando così un attaccamento al potere che stride con le sue pretese di censore e di custode della moralità pubblica».
Insomma il messaggio politico è molto chiaro secondo Nastri: quando uno perde le elezioni deve prenderne atto in ogni sede. Resta però il fatto che, in questo caso, si tratta di un’associazione e la decisione è solo nelle mani di Ballarè.
Sandro Devecchi
NOVARA - Perchè Ballarè non molla la presidenza regionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia)? E’ quello che si chiede Gaetano Nastri, deputato novarese di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, uno di quelli che ha lavorato sul territorio per l’elezione di Alessandro Canelli a sindaco di Novara.
«Dopo la sconfitta elettorale a Torino - spiega - Piero Fassino ha dato le dimissioni da presidente nazionale dell’Anci, mentre- ribadisce - il nostro ex-sindaco Andrea Ballarè vuole continuare imperterrito a fare il presidente regionale dell’associazione dei Comuni». Gaetano Nastri interviene, quindi, nel dibattito politico apertosi in seno all’Anci dopo la sconfitta elettorale del centrosinistra e puntualizza alcuni aspetti.
«Ho apprezzato - prosegue - la correttezza con la quale Piero Fassino ha messo a disposizione il proprio incarico di presidente nazionale dell’Anci, dove rimarrà presidente solo fino al prossimo congresso di quest’autunno. Da parte di Ballarè, invece, non c’è stata questa disponibilità, anzi credo che lui non si sia posto neppure il problema della inopportunità che continui a fare il presidente dell’Anci piemontese».
Resta però il fatto che questa carica può essere ricoperta anche da chi non è primo cittadino...«A mio avviso questo ruolo non può che essere ricoperto da un sindaco in carica - ribadisce Nastri - in quanto si tratta di rappresentare tutti i sindaci piemontesi, di ogni schieramento. Come può pretendere di farlo uno che ora ricopre il ruolo di consigliere di opposizione?».
Insomma, secondo il deputato novarese, questioni di opportunità dovrebbero consigliare Ballarè di lasciare ad altri la poltrona di presidente regionale dell’Anci.
«Ho già sentito diverse reazioni negative di sindaci – prosegue Nastri – che vogliono restare fuori dall’Anci a causa di questa ambiguità e del comportamento scorretto di Ballarè che, reduce da una pesante sconfitta, dovrebbe rendersi conto che anche in quel ruolo è venuto il momento di fare un passo indietro. Da lui, che si atteggia a moralista e che in ogni occasione pretende di impartire lezioni di correttezza e di trasparenza, ci si sarebbe aspettati che il giorno dopo del voto mettesse a disposizione il mandato di presidente Anci. Invece sono passati venti giorni e non si ha alcun avviso che Ballarè intenda mollare la poltrona, dimostrando così un attaccamento al potere che stride con le sue pretese di censore e di custode della moralità pubblica».
Insomma il messaggio politico è molto chiaro secondo Nastri: quando uno perde le elezioni deve prenderne atto in ogni sede. Resta però il fatto che, in questo caso, si tratta di un’associazione e la decisione è solo nelle mani di Ballarè.
Sandro Devecchi