Commento di De Grandis su una vittima di Dacca spinge i cittadini a chiedere l’intervento del sindaco
NOVARA, Ancora una volta Facebook, sempre più mezzo di comunicazione potentissimo, ma altrettanto pericoloso, diventa il centro di una polemica che, nata martedì sera, si è sviluppata con tutta la sua forza stamani, spingendo molti cittadini a chiedere l’intervento del neo sindaco di Novara, Alessandro Canelli.Motivo del contendere un post pubblicato da Ivan De Grandis, neo consigliere comunale, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia (post rimosso stamani). Il consigliere aveva pubblicato sul suo profilo Fb la prima pagina di “Libero” di qualche mese fa, il cui titolo era “Bastardi Islamici”. Un titolo che, era lo scorso 15 novembre, il giorno dopo gli attentati di Parigi, aveva suscitato indignazione in molti e aveva portato anche a una raccolta di firme su Change.org per una petizione che chiedesse la radiazione dall’Albo dei giornalisti del direttore del quotidiano, Belpietro. Una raccolta firme che era stata sottoscritta anche da una delle vittime italiane di Dacca, Adele Puglisi, che definì quel titolo ‘vergognoso’. De Grandis ha pubblicato la pagina e, quindi, ha commentato con “Il destino a volte è beffardo e ha voluto che fosse trucidata da dei bastardi perché non sapeva i versetti del Corano”. Un post, come anticipato, che ha suscitato una ridda di commenti. Un gruppo di cittadini ha scritto una lettera a Canelli, invitandolo a intervenire. Un invito che arriva da più parti sempre sui social. “Il consigliere comunale ha offeso la memoria di una delle vittime: il sindaco, che si definisce primo cittadino di tutti, deve intervenire”, hanno scritto in tanti. E ancora: “Ci inorridisce tanta superficialità e ignoranza, oltre alla mancanza di rispetto per la vittima e la famiglia”.Nella lettera dei cittadini viene espresso lo sgomento per il post, che, “secondo noi, strumentalizzava la morte di Adele Puglisi…. Instillando il seme diabolico della deriva violenta”. In molti contestano che sia stata una carica pubblica a scrivere con questi toni, ma sulla pagina del consigliere c’è anche chi lo difende: “ha illustrato com’è la situazione attuale.. è inutile nascondersi dietro un dito”. Canelli ha così risposto a chi lo invitava a intervenire: “Ho già parlato con De Grandis, che è un consigliere eletto. Mi ha spiegato il suo punto di vista. Non voleva offendere nessuno. Certo Facebook sta diventando molto potente, un mezzo che molti usano per denigrare e strumentalizzare. Bisogna fare attenzione e porre equilibrio, perché qualsiasi cosa può essere ambigua. Chi ha un ruolo istituzionale deve essere più attento sui social. Il consigliere mi ha detto che chiederà scusa: non voleva offendere nessuno”.mo.c.
NOVARA, Ancora una volta Facebook, sempre più mezzo di comunicazione potentissimo, ma altrettanto pericoloso, diventa il centro di una polemica che, nata martedì sera, si è sviluppata con tutta la sua forza stamani, spingendo molti cittadini a chiedere l’intervento del neo sindaco di Novara, Alessandro Canelli.Motivo del contendere un post pubblicato da Ivan De Grandis, neo consigliere comunale, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia (post rimosso stamani). Il consigliere aveva pubblicato sul suo profilo Fb la prima pagina di “Libero” di qualche mese fa, il cui titolo era “Bastardi Islamici”. Un titolo che, era lo scorso 15 novembre, il giorno dopo gli attentati di Parigi, aveva suscitato indignazione in molti e aveva portato anche a una raccolta di firme su Change.org per una petizione che chiedesse la radiazione dall’Albo dei giornalisti del direttore del quotidiano, Belpietro. Una raccolta firme che era stata sottoscritta anche da una delle vittime italiane di Dacca, Adele Puglisi, che definì quel titolo ‘vergognoso’. De Grandis ha pubblicato la pagina e, quindi, ha commentato con “Il destino a volte è beffardo e ha voluto che fosse trucidata da dei bastardi perché non sapeva i versetti del Corano”. Un post, come anticipato, che ha suscitato una ridda di commenti. Un gruppo di cittadini ha scritto una lettera a Canelli, invitandolo a intervenire. Un invito che arriva da più parti sempre sui social. “Il consigliere comunale ha offeso la memoria di una delle vittime: il sindaco, che si definisce primo cittadino di tutti, deve intervenire”, hanno scritto in tanti. E ancora: “Ci inorridisce tanta superficialità e ignoranza, oltre alla mancanza di rispetto per la vittima e la famiglia”.Nella lettera dei cittadini viene espresso lo sgomento per il post, che, “secondo noi, strumentalizzava la morte di Adele Puglisi…. Instillando il seme diabolico della deriva violenta”. In molti contestano che sia stata una carica pubblica a scrivere con questi toni, ma sulla pagina del consigliere c’è anche chi lo difende: “ha illustrato com’è la situazione attuale.. è inutile nascondersi dietro un dito”. Canelli ha così risposto a chi lo invitava a intervenire: “Ho già parlato con De Grandis, che è un consigliere eletto. Mi ha spiegato il suo punto di vista. Non voleva offendere nessuno. Certo Facebook sta diventando molto potente, un mezzo che molti usano per denigrare e strumentalizzare. Bisogna fare attenzione e porre equilibrio, perché qualsiasi cosa può essere ambigua. Chi ha un ruolo istituzionale deve essere più attento sui social. Il consigliere mi ha detto che chiederà scusa: non voleva offendere nessuno”.mo.c.