Novara rapina e brutale aggressione in centro: fermati in tre
Minuziose le indagini per rintracciare i colpevoli.
La Polizia di Stato di Novara nella mattinata del 25 giugno ha eseguito tre misure cautelari a carico di tre soggetti novaresi, O. M. A., O.M., padre e figlio e C. A., in quanto nei loro confronti sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di rapina, e lesioni personali aggravate, poiché, in concorso tra loro e con altri soggetti rimasti ignoti, la notte del 12/03/2022, avrebbero partecipato ad una brutale aggressione di una persona, l’hanno poi minacciata con un coltello per impossessarsi del giubbotto, della felpa e della maglietta di quest’ultimo. All’interno del giubbotto erano contenuti, oltre agli effetti personali, anche 500 euro in contanti ed 1 bancomat. In seguito alla violenza subita la vittima veniva abbandonata a terra, nuda e priva di sensi e riportava lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.
I fatti
L’indagine ha tratto origine dalla denuncia della vittima, che riferiva che, in data 12/03/2022, verso le ore 01.30 circa, mentre si trovava nella galleria di questa piazza Martiri della Libertà nei pressi del locale denominato “Plaza”, veniva avvicinata da un gruppo di ragazzi, a lui sconosciuti, che lo urtavano di proposito. Ne nasceva una discussione durante la quale, uno degli antagonisti, gli sferrava un pugno al volto mentre gli altri lo accerchiavano; a questo punto la vittima, comprendendo le intenzioni dei ragazzi, tentava di allontanarsi in direzione della “posta centrale”, sita in largo Costituente. Veniva però seguito da un altro giovane il quale, dopo alcuni secondi di conversazione, secondo una ricostruzione degli investigatori della squadra mobile, lo avrebbe aggredito facendolo cadere a terra. In pochi istanti si sarebbero uniti all’aggressione numerosi altri ragazzi, che lo colpivano ripetutamente con dei calci.
Le violenze sarebbero continuate nonostante la vittima li pregasse di smettere e, a questo punto, uno degli aggressori avrebbe estratto un coltello con il quale avrebbe minacciato la vittima.
A quel punto la vittima riusciva comunque a tentare una vana fuga verso via XX Settembre, ma sarebbe stato inseguito dal soggetto armato di coltello che gli avrebbe impedito di chiedere aiuto con il cellulare. Tuttavia, la vittima riusciva comunque a inviare un messaggio contenente una richiesta di aiuto ad un amico e poco dopo perdeva i sensi. Veniva quindi soccorso dal personale del 118 che lo accompagnava presso il locale Pronto Soccorso dove gli venivano riscontrate plurime ecchimosi ed escoriazioni. Gli veniva inoltre diagnosticata una frattura alle costole con un prognosi di 30 giorni.
Gli investigatori, attraverso una sommaria descrizione individuavano dei probabili soggetti e grazie alla visione di alcuni impianti di videosorveglianza della zona riuscivano a risalire all’identificazione di alcuni presunti autori della brutale aggressione.
Le indagini
Dalle sommarie informazioni e dall’analisi di alcune immagini accertava che il tutto avrebbe avuto inizio quando la vittima incontrava sulla sua strada tre giovani ragazzi che provenivano dalla direzione opposta. Uno di questi lo urtava con una “spallata” e ne nasceva un alterco durante il quale la vittima veniva portata con le spalle al muro e si trovava poi circondata dagli antagonisti, ai quali se ne sarebbero aggiunti, ben presto, altri e poi anche un adulto che stringeva in mano un bicchiere. Nel giro di pochi secondi la situazione degenerava e, la vittima veniva colpita da un pugno.
Successivamente, gli operatori della squadra mobile sentivano numerose persone presenti quella notte. La tenacia degli investigatori è stata ripagata in quanto alcuni testimoni hanno dato riscontro alle ipotesi investigative riconoscendo i soggetti descritti dalla vittima e che gli investigatori avrebbero identificato come i possibili autori.
Visto la gravità dei reati così come evidenziati dalla Squadra Mobile, la Procura della Repubblica chiedeva l’emissione di misure cautelati in quanto i presunti autori si sarebbero resi responsabili di un comportamento particolarmente grave. Infatti, nonostante la vittima fosse impossibilità a reagire non avrebbero esitato a colpirlo ripetutamente e a minacciarlo anche con un coltello.
Il G.I.P. ha condiviso le risultanze dell’attività investigativa emettendo un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicazione per O. M. e l’obbligo di dimora unitamente all’obbligo di presentazione alla PG per O. M. A. e C. A.