Carolina, vuole “patteggiare” l’unico maggiorenne
NOVARA Carolina, oltre ai cinque compagni minorenni, era stato indagato, per atti persecutori e diffamazione, anche l’ex fidanzato allora già maggiorenne, ma il pm Giovanni Caspani aveva chiesto l’archiviazione della sua posizione. Il gup Angela Fasano però, letto approfonditamente gli atti, nel gennaio scorso ha convocato le parti in camera di consiglio e deciso la cosiddetta imputazione coatta, ovvero imposto al pm di chiedere il rinvio a giudizio per gli atti persecutori (accogliendo invece l’archiviazione per l’ipotesi di diffamazione). Ebbene, così è stato, e questa mattina era in programma l’avvio del processo. Il giovane non era presente. Il suo difensore, l’avvocato Elio Giannangeli, ha spiegato al giudice di aver trovato l’accordo con il pm Caspani per l’”applicazione della pena su richiesta delle parti”, ovvero il cosiddetto patteggiamento. Una pena pari a 2 anni, che si riduce però a 1 anno e 4 mesi grazie allo sconto di un terzo previsto da questo particolare rito che evita tout court il processo. Serve però la ratifica dello stesso giudice, che si è riservato di comunicare il suo (eventuale) via libera nel corso della prossima udienza, fissata al 18 luglio.
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di giovedì 23 giugno
NOVARA Carolina, oltre ai cinque compagni minorenni, era stato indagato, per atti persecutori e diffamazione, anche l’ex fidanzato allora già maggiorenne, ma il pm Giovanni Caspani aveva chiesto l’archiviazione della sua posizione. Il gup Angela Fasano però, letto approfonditamente gli atti, nel gennaio scorso ha convocato le parti in camera di consiglio e deciso la cosiddetta imputazione coatta, ovvero imposto al pm di chiedere il rinvio a giudizio per gli atti persecutori (accogliendo invece l’archiviazione per l’ipotesi di diffamazione). Ebbene, così è stato, e questa mattina era in programma l’avvio del processo. Il giovane non era presente. Il suo difensore, l’avvocato Elio Giannangeli, ha spiegato al giudice di aver trovato l’accordo con il pm Caspani per l’”applicazione della pena su richiesta delle parti”, ovvero il cosiddetto patteggiamento. Una pena pari a 2 anni, che si riduce però a 1 anno e 4 mesi grazie allo sconto di un terzo previsto da questo particolare rito che evita tout court il processo. Serve però la ratifica dello stesso giudice, che si è riservato di comunicare il suo (eventuale) via libera nel corso della prossima udienza, fissata al 18 luglio.
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