"Serve il coraggio di sfidare la realtà"
Granozzo e Casalino proseguono con il progetto per il Burkina Faso
«Il Burkina Faso? Non fa notizia. Se ne parla solo quando le cose precipitano». Inizia così il racconto di Felicitè Somè Yameogo. Madame Felicitè - che dirige il Copsa-C, consorzio agricolo che riunisce più di 5000 soci – è la referente del progetto di cooperazione “A Founzan per sorridere ancora con la soia” che ha coinvolto i Comuni di Granozzo e Casalino attraverso il cofinanziamento della Regione Piemonte con il Bando Piemonte & Africa sub-sahariana-Partenariati per un futuro sostenibile. Ora è in Italia per ultimare i lavori, ospite degli amministratori locali che hanno coordinato l’iniziativa, ma nel suo cuore è sempre presente il suo Paese.
Il racconto di Felicitè Somè
«Nei giorni scorsi – ci racconta – il capitano dell’esercito Ibrahim Traoré ha scalzato con un colpo di stato il colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, capo della giunta militare che a gennaio aveva a sua volta destituito il presidente Roch Kaboré. L’ottavo golpe da quando, nel 1960, il Burkina Faso – allora Alto Volta – ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia». Ma mentre episodi di questo tipo finiscono sui notiziari internazionali vicende altrettanto gravi vengono taciute. «Il Burkina Faso – spiega Felicitè – si trova nella regione centrale del Sahel un territorio ai margini del deserto del Sahara senza sbocco sul mare e storicamente molto instabile. Il Paese è stato straziato da aggressioni e conflitti tra gruppi armati e forze governative e internazionali. Nel 2021, a causa di un forte aumento di rapimenti e attentati, un numero crescente di persone è stato costretto a fuggire dalla propria casa e abbandonare raccolti e bestiame. Le comunità locali hanno fatto – e fanno – del loro meglio per ospitare gli sfollati».
La cooperazione
La speranza di un futuro migliore passa però anche dai progetti di cooperazione come quello che il consorzio Copsa-C ha portato avanti in partnership con Granozzo e Casalino. Un progetto che non solo è stato capace di supportare il distretto di Founzan, rendere la comunità rurale autosufficiente e migliorare le condizioni nutrizionali di adulti e bambini, ma che si è rivelato un esempio virtuoso di empowerment femminile. «La donna in Burkina Faso rappresenta la stragrande maggioranza della forza lavoro – aggiunge Felicitè – e la soia è divenuta una risorsa preziosa per la nostra economia. Copsa-C si è impegnata nella distribuzione delle sementi e nell’affiancamento durante la semina, attività in linea con lo sviluppo dell’economia locale. Molto del nostro tempo è stato dedicato anche al trasferimento di buone pratiche e conoscenze sia per una gestione sostenibile delle piantagioni sia per promuovere l’educazione alimentare nelle scuole elementari e nei Cren, centri dove vengono curati i bambini con problemi di malnutrizione».
Africa: il continente a noi più vicino
L’Africa, il continente a noi più vicino, rappresenta uno snodo fondamentale nell’assetto geopolitico del futuro. Eppure, a sentire Felicitè, appare sempre più lontano. «Vorrei che questo progetto, giunto al termine, rappresentasse un’occasione per scuotere le coscienze. So bene che la carenza di interventi è dovuta a molti fattori, tra cui la mancanza di fondi e, soprattutto, le gravi condizioni di sicurezza che rendono estremamente difficile fornire gli aiuti necessari. Ma – conclude Felicité sfidando il torpore della politica, dell’opinione pubblica e dell’informazione – a volte bisogna avere il coraggio di affrontare la realtà e dare spazio anche a chi racconta storie che forse preferiremmo non ascoltare».