Alla Badia si fa un tuffo suggestivo nel Seicento
Valorizzare il borgo e attingere al bagaglio culturale di Bellinzago
Vi siete mai chiesti com’era la vita agricola bellinzaghese nel Seicento? Chi si è posto certamente questa domanda sono stati i membri dell’associazione “L’Artificio” che, lo scorso 13 novembre, tra le strade del suggestivo borgo della Badia di Bellinzago, hanno messo in scena una visita guidata teatralizzata incentrata sulle “Giornate di San Martino”, ossia i giorni di metà novembre in cui i proprietari terrieri decidevano se rinnovare o meno i contratti di lavoro ai propri contadini.
Tanti i partecipanti alla Badia
I numerosi partecipanti (arrivati anche da lontano per assistere all’evento) si sono così ritrovati a girare per le vie della frazione mentre assistevano alla recitazione di alcuni attori che, di scena in scena, mostravano loro le vicende (in parte vere e in parte romanzate) della famiglia Panfigli, la cui secondogenita, Luana, a causa delle sue abilità botaniche, viene ingiustamente accusata di stregoneria e bruciata sul rogo in pubblica piazza. «Abbiamo proposto questa iniziativa innanzitutto per valorizzare il borgo, che si prestava molto bene a fare da scenario. – spiega Manuel Fortina, oleggese, attore nonché scrittore e regista dell’opera – Inoltre volevamo attingere a quel bagaglio culturale agricolo che, con le sue tradizioni e superstizioni, è alla base della storia di Bellinzago e di tutti i paesi limitrofi. La nostra non è una critica, ma anzi un modo per raccontare le nostre radici in un modo nuovo e coinvolgente. Tutto ciò non sarebbe ovviamente stato possibile senza la disponibilità dell’amministrazione bellinzaghese e del museo civico di Oleggio, che ci ha fornito la gran parte degli abiti e degli oggetti di scena».
Visita anche alla Chiesa di San Giulio
Al termine di ogni turno di visita (quattro in tutto tra mattino e pomeriggio), i presenti hanno potuto anche avere accesso alla Chiesa di San Giulio, dove la professoressa bellinzaghese Federica Mingozzi ha illustrato loro la storia dell’edificio e gli affreschi contenuti al suo interno.