Eccellenze piemontesi: cosa è interessante sapere sulla grappa
La grappa rientra a pieno titolo tra i prodotti di eccellenza del Piemonte, ed è una bevanda alcolica che merita di essere considerata davvero speciale, sia per il suo delizioso sapore che per la rigorosità dei suoi processi produttivi.
Ma che cosa contraddistingue, esattamente, questa bevanda alcolica? Andiamo a scoprirlo!
Cos’è la grappa e come viene prodotta
Iniziamo col dire che la grappa appartiene alla categoria dei distillati, ovvero alcolici che vengono prodotti attraverso la fermentazione di materie prime di vario genere.
La materia prima lavorata va a definire la tipologia alcolico: il cognac, ad esempio, è un distillato prodotto con la fermentazione del vino, la vodka è preparata fermentando un mix di cereali e patate, per il rum si utilizza la canna da zucchero, per il gin una miscela di orzo, frumento ed erbe, e via discorrendo.
La materia prima che viene fermentata dei processi di fermentazione della grappa è la vinaccia, ovvero la buccia dell’uva comprensiva dei vinaccioli, elemento che deriva dalle lavorazioni di torchiatura dell’uva da vino.
In molti hanno accostato questo particolare processo produttivo ad un vero e proprio principio alchemico: in un certo senso, infatti, nella preparazione della grappa si estrae l’essenza di un corpo solido, quale appunto la buccia dell’uva.
La grappa può dirsi tale solo se nasce da uva coltivata in Italia
Ma la grappa viene prodotta in tutto il mondo, come avviene per molti altri alcolici? La risposta è no: la grappa è una prerogativa esclusiva italiana e come sottolineato nella sezione dedicata alla grappa del noto e-commerce VinoPuro, il Regolamento europeo 110/2008 relativo all’indicazione geografica delle bevande spiritose sancisce che la grappa può definirsi tale solo se nasce dalla lavorazione di vinacce provenienti da uve coltivate e vinificate in Italia.
Ciò significa che anche se un distillato viene prodotto interamente nel territorio italiano, ma non attraverso la lavorazione esclusiva di vinacce italiane, non può pregiarsi della denominazione “grappa”.
La grande qualità delle grappe piemontesi
Sono diverse le regioni che possono vantare delle grandi eccellenze per quel che riguarda la produzione di grappa, e tra queste rientra senza alcun dubbio anche il Piemonte.
La cosa, ovviamente, non stupisce: dal momento che la regione piemontese eccelle nella produzione di numerosi vini, potendo vantare vigneti a bacca rossa o a bacca bianca di fama internazionale come il Nebbiolo o il Moscato Bianco, dalle relative vinacce è possibile produrre delle grappe di altissima qualità.
La “branda” piemontese, così viene informalmente definita la grappa in regione, è prodotta prevalentemente tramite metodo classico: la maggioranza degli impianti di distillazione del territorio, infatti, hanno scelto di restare fedeli al metodo di produzione classico, ovvero il cosiddetto metodo discontinuo, e ciò contribuisce a rendere il prodotto finale particolarmente pregevole.
È interessante svelare anche una “chicca” storica, che conferma il fatto che la grappa costituisce, con il Piemonte, un binomio molto solido: nel lontano 1739, infatti, nel capoluogo fu fondata la Corporazione dei confettieri e distillatori di acquavite, nota anche come Università degli Acquavitai, vero punto di riferimento per chi praticava l’arte della distillazione.
Non ci sono dubbi, dunque: assaggiare della grappa piemontese significa non solo vivere un’esperienza organolettica molto speciale, ma anche gustare un prodotto che ha alle spalle un’antichissima storia.