Penitenziaria, festa sottotono

Penitenziaria, festa sottotono
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NOVARA  Un lavoro silenzioso e dietro le quinte ma per questo ovviamente non meno importante, quello della Polizia penitenziaria, che ieri mattina anche a Novara ha festeggiato il 199° di fondazione (nella foto di Martignoni). Ma festeggiato non è il termine giusto: «Doveva essere una festa - ha spiegato in un breve discorso la direttrice della Casa circondariale, Rosalia Marino - ma davanti alla morte in generale, e in particolare quella di una persona cara, tantopiù giovane, di 20 anni… c’è solo il silenzio. E capiamo che siamo davvero il nulla». Il riferimento è al giovane Alex Barrano, figlio di un sottufficiale della Penitenziaria, morto nel tragico incidente stradale della settimana scorsa a Cerano. «Martedì siamo stati al funerale - ha aggiunto la dottoressa Marino - è stata una cosa straziante, ma il personale oggi ha voluto essere qui, e io ringrazio voi tutti per essere presenti, a noi vicini. Davvero non è facile». C’è stato un “discorso tecnico” del comandante del Corpo, Rocco Macrì, poi le premiazioni al personale, in particolare agli agenti che l’anno scorso hanno sventato ben 5 tentativi di suicidio.

p.v.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di giovedì 9 giugno

NOVARA  Un lavoro silenzioso e dietro le quinte ma per questo ovviamente non meno importante, quello della Polizia penitenziaria, che ieri mattina anche a Novara ha festeggiato il 199° di fondazione (nella foto di Martignoni). Ma festeggiato non è il termine giusto: «Doveva essere una festa - ha spiegato in un breve discorso la direttrice della Casa circondariale, Rosalia Marino - ma davanti alla morte in generale, e in particolare quella di una persona cara, tantopiù giovane, di 20 anni… c’è solo il silenzio. E capiamo che siamo davvero il nulla». Il riferimento è al giovane Alex Barrano, figlio di un sottufficiale della Penitenziaria, morto nel tragico incidente stradale della settimana scorsa a Cerano. «Martedì siamo stati al funerale - ha aggiunto la dottoressa Marino - è stata una cosa straziante, ma il personale oggi ha voluto essere qui, e io ringrazio voi tutti per essere presenti, a noi vicini. Davvero non è facile». C’è stato un “discorso tecnico” del comandante del Corpo, Rocco Macrì, poi le premiazioni al personale, in particolare agli agenti che l’anno scorso hanno sventato ben 5 tentativi di suicidio.

p.v.

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