Momesi preoccupati per il raddoppio della porcilaia di Fontaneto
In molti lamentano da tempo il problema dei cattivi odori in zona e ora gli occhi sono puntati sul progetto di ampliamento
La porcilaia di Vaprio D’Agogna, confinante a nord est con il Comune di Momo progetta un ampliamento, quasi un raddoppio, del numero di suini allevati e questo preoccupa i residenti della zona per via delle forti esalazioni provenienti dalla stalla.
L'antefatto
In data 20 ottobre la Provincia di Novara aveva convocato una Conferenza dei servizi per valutare l’ampliamento da 5.443 a 9.491 maiali. In quell'occasione gli enti convocati che avevano riscontrato alcune lacune in merito alla compatibilità ambientale che avevano portato a una "bocciatura con prescrizioni" del progetto. Nel frattempo l'azienda ha avuto la possibilità di presentare delle integrazioni per adeguare il progetto alle richieste entro il 3 maggio prossimo. Integrazioni che sono arrivate con anticipo già alcuni giorni fa e che prevedono alcune soluzioni volte a limitare il problema dei miasmi.
La contrarietà del Gruppo Momo Ambiente
In prima linea contro l'ampliamento il Gruppo Momo Ambiente, che fa sapere: "A seguito della recente pubblicazione - sul sito della Provincia e del nostro Comune - delle integrazioni richieste all’azienda per il progetto di ampliamento della porcilaia industriale, abbiamo scritto una lettera al sindaco Sabrina Faccio e all’amministrazione per chiedere che rinnovino nella prossima conferenza dei servizi il parere non favorevole e fortemente negativo già espresso sul progetto".
Intanto il gruppo di persone che aveva presentato le prime osservazioni al progetto di ampliamento, poi sottoscritte anche dall’amministrazione comunale, è al lavoro per commentare anche queste integrazioni.
"In questo periodo di cambiamento climatico - proseguono dal Gruppo Momo Ambiente - che mette a rischio approvvigionamento idrico e pianificazione delle colture tutti sono chiamati ad impegnarsi in politiche di sostenibilità ambientale per determinare un deciso cambio di rotta rispetto alle modalità di produzione attuali".
"Un allevamento intensivo di suini - precisano - come in questo caso ha impatti sull’ambiente per emissioni dannose nell’aria, spargimento liquami nei terreni, criticità per l’approvvigionamento idrico in periodi di siccità, per citarne alcuni. Il cattivo odore è solo una conseguenza".
Il progetto lo scorso settembre era stato anche oggetto di una petizione firmata da 157 residenti preoccupati dall'aumento di liquami maleodoranti correlato al quasi raddoppio dei suini allevati. Quello che si chiede da tempo è quindi l'attuazione di misure che contengano il più possibile il diffondersi dei cattivi odori.
"Intanto - fanno sapere dal gruppo momese - gli odori molesti hanno cambiato orario, manifestandosi quasi sempre verso le 19, ma continuano".
Va detto infatti che su Facebook le segnalazioni e le lamentele in merito al problema dei cattivi odori sono numerosissime, a conferma di un disagio effettivamente percepito da molti.