Stage e volontariato per gettarsi nel mondo del lavoro
NOVARA – Formare i giovani non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano, per aiutarli ad affrontare un mondo del lavoro che cerca sempre più competenze trasversali e di relazione. E’ l’obiettivo di “Civic Neet - Sviluppo di Comunità”, progetto che vede la collaborazione di Regione Piemonte, Fondazione Cariplo, Associazione Industriali Novara, Camera di Commercio Novara, Università del Piemonte Orientale e Associazione Territorio e Cultura, quest’ultima nella veste di soggetto referente.
L’idea innovativa di “Civic Neet” è coinvolgere i giovani non solo in uno stage aziendale (attivato tramite la piattaforma regionale Garanzia Giovani), ma anche in un periodo di volontariato. “Alle iniziative di formazione professionale già esistenti – ha spiegato Alberto Cantoni, presidente di Territorio e Cultura, nella conferenza stampa di presentazione del progetto – aggiungiamo un impegno sociale, che darà al giovane la possibilità di ampliare le sue capacità e la sua rete di conoscenze”. Del resto Neet significa “Not in Education, Employmnet or Training”, cioè quei giovani sotto i 30 anni già usciti dal sistema scolastico ma che non svolgono né attività lavorativa né di tirocinio. Una fetta di popolazione considerevole in Italia: secondo i dati Istat nel nostro Paese i “Neet” sono quasi 2 milioni e mezzo. “Persone che si trovano in una situazione che danneggia loro stessi in primis, ma anche la società, privata dell’apporto giovanile” ha sottolineato Eliana Baici del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università. I “Neet”, infatti, sono sovente ai margini non solo del mercato del lavoro ma anche della comunità, poiché prendono parte in maniera meno attiva alla vita sociale, sia nelle associazioni che nella politica, rispetto ai coetanei lavoratori o studenti. E proprio questa marginalità rischia di pesare anche nella ricerca di un impiego. “Le aziende sempre più valutano oltre al voto di laurea la capacità di stare con gli altri e di intessere relazioni” ha sottolineato Mariella Enoc di Fondazione Cariplo, che ha già attivato percorsi simili nella vicina Regione Lombardia. Un progetto che ora vede Novara capofila in Piemonte: “Abbiamo aderito – ha rivelato l’assessore regionale alle Politiche Sociali Augusto Ferrari – perché questo progetto è in linea con la sinergia tra le politiche del lavoro e quelle sociali che vogliamo mettere sempre più in atto, anche con l’introduzione a breve di una sorta di reddito di cittadinanza, condizionato all’attivazione di un processo personalizzato di re-inserimento nel mondo del lavoro”.
In questa prima fase saranno 15 i giovani selezionati per partecipare al percorso di formazione parallelo tra azienda e volontariato. Un nutrito gruppo di agenzie per il lavoro, partner del progetto, sta proponendo le candidature proprio in questi giorni (per maggiori informazioni: giacomo.balduzzi@unipv.it). Concorde il plauso da parte del mondo produttivo novarese. “Le motivazioni alla base di CivicNeet ci sono subito piaciute – ha confermato la vice presidente Ain Anna Chiara Invernizzi – perché l’abitudine alla collaborazione è una carta in più nell’inserimento in azienda”. Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio: “I ragazzi vanno accompagnati nell’approccio alle aziende e, inoltre, le stesse imprese potranno essere a loro volta coinvolte in termini di una maggiore responsabilità sociale”. Anche il Comune di Novara, già estensore di un progetto per i Neet, applaude all’iniziativa: “Per la città sarà un processo virtuoso” ha commentato l’assessore Paola Turchelli.
l.pa.
NOVARA – Formare i giovani non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano, per aiutarli ad affrontare un mondo del lavoro che cerca sempre più competenze trasversali e di relazione. E’ l’obiettivo di “Civic Neet - Sviluppo di Comunità”, progetto che vede la collaborazione di Regione Piemonte, Fondazione Cariplo, Associazione Industriali Novara, Camera di Commercio Novara, Università del Piemonte Orientale e Associazione Territorio e Cultura, quest’ultima nella veste di soggetto referente.
L’idea innovativa di “Civic Neet” è coinvolgere i giovani non solo in uno stage aziendale (attivato tramite la piattaforma regionale Garanzia Giovani), ma anche in un periodo di volontariato. “Alle iniziative di formazione professionale già esistenti – ha spiegato Alberto Cantoni, presidente di Territorio e Cultura, nella conferenza stampa di presentazione del progetto – aggiungiamo un impegno sociale, che darà al giovane la possibilità di ampliare le sue capacità e la sua rete di conoscenze”. Del resto Neet significa “Not in Education, Employmnet or Training”, cioè quei giovani sotto i 30 anni già usciti dal sistema scolastico ma che non svolgono né attività lavorativa né di tirocinio. Una fetta di popolazione considerevole in Italia: secondo i dati Istat nel nostro Paese i “Neet” sono quasi 2 milioni e mezzo. “Persone che si trovano in una situazione che danneggia loro stessi in primis, ma anche la società, privata dell’apporto giovanile” ha sottolineato Eliana Baici del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università. I “Neet”, infatti, sono sovente ai margini non solo del mercato del lavoro ma anche della comunità, poiché prendono parte in maniera meno attiva alla vita sociale, sia nelle associazioni che nella politica, rispetto ai coetanei lavoratori o studenti. E proprio questa marginalità rischia di pesare anche nella ricerca di un impiego. “Le aziende sempre più valutano oltre al voto di laurea la capacità di stare con gli altri e di intessere relazioni” ha sottolineato Mariella Enoc di Fondazione Cariplo, che ha già attivato percorsi simili nella vicina Regione Lombardia. Un progetto che ora vede Novara capofila in Piemonte: “Abbiamo aderito – ha rivelato l’assessore regionale alle Politiche Sociali Augusto Ferrari – perché questo progetto è in linea con la sinergia tra le politiche del lavoro e quelle sociali che vogliamo mettere sempre più in atto, anche con l’introduzione a breve di una sorta di reddito di cittadinanza, condizionato all’attivazione di un processo personalizzato di re-inserimento nel mondo del lavoro”.
In questa prima fase saranno 15 i giovani selezionati per partecipare al percorso di formazione parallelo tra azienda e volontariato. Un nutrito gruppo di agenzie per il lavoro, partner del progetto, sta proponendo le candidature proprio in questi giorni (per maggiori informazioni: giacomo.balduzzi@unipv.it). Concorde il plauso da parte del mondo produttivo novarese. “Le motivazioni alla base di CivicNeet ci sono subito piaciute – ha confermato la vice presidente Ain Anna Chiara Invernizzi – perché l’abitudine alla collaborazione è una carta in più nell’inserimento in azienda”. Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio: “I ragazzi vanno accompagnati nell’approccio alle aziende e, inoltre, le stesse imprese potranno essere a loro volta coinvolte in termini di una maggiore responsabilità sociale”. Anche il Comune di Novara, già estensore di un progetto per i Neet, applaude all’iniziativa: “Per la città sarà un processo virtuoso” ha commentato l’assessore Paola Turchelli.
l.pa.