Giovane artista oleggese illustra il libro di Papa Francesco

"Mai nella vita avrei immaginato di dire quello che sto per dire: ho illustrato il primo libro per bambini di Papa Francesco. Ebbene sì, è accaduto, ed è in tutte le librerie, anche in Vaticano". Così, con queste parole l’illustratrice oleggese Ilaria Zanellato ha annunciato con grande gioia e la semplicità che la contraddistingue un traguardo meraviglioso, che si aggiunge ai tanti già raggiunti. Il settimanale NovaraOggi in edicola racconta nel dettaglio il grande traguardo di Zanellato.

Il libro del Pontefice per i bambini

«Maestro di felicità» è il libro illustrato per celebrare i 10 anni di pontificato di Papa Francesco, con frasi sulla felicità e illustrazioni felicissime e coloratissime, de Il battello a vapore, Piemme.

«Mi sento un po' benedetta» commenta Zanellato che in questi giorni sta lavorando senza sosta per la consegna di due nuovi libri.

La candidatura al premio Strega

E non si tratta dell'unica soddisfazione per la talentuosa illustratrice di Oleggio: di recente "Le mie mani sono le tue ali", con le sue immagini sulle parole di Alberto Pellai è stato candidato da De Agostini - Libri per Ragazzi per la categoria «Migliore narrazione per immagini» al Premio Strega 2023.

La collaborazione con Benedetta Rossi

Sono solo le ultime due enormi soddisfazioni in ordine di tempo. Tanti i volumi di successo impreziositi dalle sue illustrazioni e anche più di una incursione in mondi espressivi diversi dalla carta stampata: come la collaborazione con la conosciutissima foodblogger Benedetta Rossi: Zanellato è infatti l'autrice delle animazioni del podcast della Rossi, “C'era una volta: Le favole di Benedetta Rossi”, presentato sul canale YouTube della famosa foodblogger.

Un amore nato da piccola

Ilaria Zanellato, classe 1993, ha studiato allo Ied di Torino, dopo avere conseguito il diploma al liceo artistico. Un amore per l’illustrazione, il suo, che inizia alle elementari quando in casa ritrova gli “strumenti del pittore” che la mamma utilizzava quando era più piccola e da lì «in alcuni momenti il cervello va nella mano» e nasce la necessità di disegnare.