Azienda chimica in fiamme: ora si indaga sulle cause
L'assessore regionale Marnati intanto ha dichiarato: "Mi dicono che la dinamica non è chiara"
Sono i Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Novara assieme ai colleghi Forestali a indagare sulle cause dell'incendio sviluppatosi questa mattina, mercoledì 29 marzo, in un'azienda di San Pietro Mosezzo. Sul posto si è recato il pubblico ministero Paolo Verri per un sopralluogo.
Non sono state ancora formulate ipotesi sulle cause del rogo, su cui molto probabilmente sarà aperta una indagine, anche sulla base delle risultanze degli accertamenti tecnici dei vigili del fuoco. Secondo quanto si è appreso, l’azienda era in regola con le certificazioni antincendio e le norme di sicurezza. Questa mattina sul posto sono arrivati anche i tecnici dello Spresal, “che – comunica l’Asl - non hanno rilevato infortuni o ferimenti, né situazioni di rischio a danno dei lavoratori”.
Le parole dell'assessore Marnati
Le indagini serviranno a capire quali possano essere state le cause dell'imponente incendio che ha destato grande apprensione in tutto il Novarese e che fortunatamente è stato sedato poche ore dopo grazie a un eccellente lavoro di squadra.
A questo proposito, l'assessore regionale Matteo Marnati, nel complimentarsi con tutti coloro che hanno permesso alla macchina dei soccorsi di funzionare così bene, ha sollevato anche un dubbio sulla dinamica alla base dell'incendio: "Mi dicono - ha fatto sapere - che la dinamica non è chiara. Sta indagando la Procura per capire le cause. Un vicino ha visto un mezzo fuoriuscire dal deposito e poi è divampato il fuoco".
Tutto sotto controllo
Per quanto riguarda invece i possibili rischi per l'ambiente e la salute delle persone l'assessore Marnati ha voluto far sapere che anche le misurazioni effettuate nei comuni di Caltignaga e Briona - con analizzatori portatili dedicati ai campionamenti in emergenza - non hanno evidenziato criticità.
"Le indagini sulle acque di spegnimento - ha aggiunto - hanno confermato assenza di contaminazione della Roggia Graziosa. Uno sversamento di solventi in fognatura è stato prontamente bloccato da Acqua Novara VCO. La tempestività dell'intervento dei Vigili del Fuoco e la disponibilità di schiume antincendio messe a disposizione da una ditta produttrice nei pressi dell'incendio sono state determinanti per lo spegnimento in tempi più rapidi del previsto. L intervento dei soccorritori e degli enti preposti per contenere l'emergenza é stato impeccabile".
La fabbrica non era inserita nell'area a rischio di incidente rilevante
La Kemi di San Pietro Mosezzo, questo il nome della fabbrica chimica andata a fuoco questa mattina, non era inserita nell’area a rischio di incidente rilevante. Lo spiega all’AGI il dirigente del servizio ambiente della Provincia di Novara, Davide Rebuffetti.
“La normativa – dice – è quella del decreto legislativo 105 del 2015 che attua in Italia le prescrizioni della direttiva UE del 2012 sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”. Per quanto riguarda la fabbrica interessata all’incendio, “evidentemente – dice ancora il dirigente - il quantitativo di sostanze pericolose stoccate e la natura delle sostanze stesse non supera la soglia al di sopra della quale un impianto industriale rientra nel campo di applicazione della normativa”.