Gli tagliano le gomme dell'auto due volte in dieci giorni
La vittima degli episodi ha raccontato di aver rischiato di finire fuori strada
A distanza di dieci giorni si sveglia con la stessa brutta sorpresa: gomme posteriori dell’auto tagliate. "E’ successo sabato 18 marzo e di nuovo mercoledì mattina, 29 marzo. Non può esistere una cosa del genere".
Vittima dell’accaduto, come racconta NovaraOggi, è Luca Arata, il giovane di Castellazzo Novarese vittima alcuni anni fa di un incidente stradale che gli ha causato l’amputazione di una gamba. I due episodi si sono verificati a Carpignano Sesia dove ora il novarese risiede.
"Stavo finendo fuori strada"
"Sabato quando è successo per la prima volta ho rischiato di perdere il mio allenamento, - dice il giovane che gioca nel calcio amputati a Vicenza - mercoledì mattina per poco non finivo fuori strada, erano le 4.30, io devo essere a lavorare molto presto perché apro l’azienda dove lavoro, dipende da me l’ingresso di circa 60 persone. La macchina non mi ha segnalato la pressione bassa delle gomme e me ne sono accorto "strada facendo. So che è successo anche ad altre persone ma non può avvenire in generale» dice.
«"o non guardo le serie tv e non gioco alla play perché non voglio perdere tempo e godermi ciò che devo fare, - continua Luca - così è una grande perdita del mio tempo. E soprattutto io sono indipendente, mi organizzo per arrivare a fine mese, dover utilizzare dei soldi per sistemare le gomme dell’auto, per due volte, mi fa molto arrabbiare. Ci terrei a parlare con questa persona e spiegargli che sta sprecando il suo tempo, forse se si alzasse anche lui alle 4.30 per lavorare non farebbe queste cose".
Il novarese non sa proprio chi potrebbe essere stato: "Non ho mai avuto problemi con nessuno, neanche con chi mi ha investito. Chi è stato spero sappia in qualche modo che potrà bucarmi le gomme ogni settimana, ma non mi toglierà il sorriso, non me lo ha tolto l’incidente, non me lo ha tolto la mia vita con la protesi, figuriamo questi comportamenti. Queste persone non sono neanche degne di essere etichettate".