Ex villaggio Tav, l'opposizione teme che lì si crei un nuovo "quartiere ghetto"
Le perplessità espresse dai gruppi di opposizione in merito al progetto che interesserà l'area
Una recente commissione consiliare convocata su richiesta dei gruppi di opposizione ha permesso di fare il punto sul progetto che vedrà sorgere un nuovo e articolato "agglomerato urbano" al posto dei container dell'ex Villaggio Tav. Ma proprio le informazioni fornite dall'assessore Rocco Zoccali non hanno del tutto convinto le minoranze, che si sono dette preoccupate per la connotazione sociale del nuovo "quartiere".
"Mancano i collegamenti stradali e l’interazione vera con la città"
Le consigliere Pd Sara Paladini e Cinzia Spilinga e il capogruppo M5S Mario Iacopino hanno paventato un grave rischio, quello di realizzare un nuovo quartiere ghetto, magari dorato per la qualità edilizia, ma che di fatto replica il modello molto problematico sperimentato negli anni all’ex campo Tav.
"State realizzando – ha detto Spilinga – un corpo separato come il campo, soltanto realizzato in muratura. Mancano i collegamenti stradali, manca l’interazione vera con il resto della città". "Questa – ha rincarato la dose Paladini – poteva essere l’occasione per sperimentare davvero soluzioni socialmente innovative di housing, già attuate in altre realtà in Italia, invece ripetete modelli già vecchi. E con un pregiudizio di fondo, ben evidenziato nella scelta di non realizzare i garage per evitare che diventino luogo di chissà quali nefandezze".
Un concetto sintetizzato da Iacopino che ha sottolineato il rischio "di creare una nuova via Bonola".