Manifesti virtuali e “santini” manuali
Nel settantesimo anniversario della Repubblica, quando gli italiani tornarono al voto libero dopo gli anni di dittatura, colpisce come siano cambiati i meccanismi della propaganda elettorale. Nelle foto d’epoca si notavano strade pavimentate da volantini, manifesti appesi su ogni spazio murale e piazze piene per i comizi. Immagini ormai desuete. Per capire come sia mutata la comunicazione da parte di movimenti e partiti abbiamo sentito alcuni esponenti impegnati nella campagna per la candidatura a sindaco di Novara. Abbiamo chiesto loro se Social Network e vecchi sistemi come i “santini” dei candidati convivono assieme e se i tradizionali comizi raccolgano ancora gente.
Campagna nei mercati
Sergio De Stasio coordinatore per il Pd della campagna elettorale per Ballarè è per un mix tra vecchi e nuovi sistemi: «Abbiamo usato tutti gli strumenti elettorali. Sì ai social network, come Facebook e Twitter, ma pensiamo che il contatto diretto funziona sempre. Cerchiamo di parlare con la gente andando nei mercati e nei luoghi di aggregazione. Spariti quasi i manifesti elettorali a causa delle nuove normative. Non vi sono più gli spazi per i fiancheggiatori e quindi si sono ridotti. Noi li abbiamo fatti fare con il simbolo. Funzionano invece, secondo noi, i depliant. Ne stiamo facendo uscire uno a settimana. Depliant con il programma, con tutte le foto dei candidati in lista, con la scheda per far capire come si vota. In merito ai comizi con personaggi nazionali ho visto che ad esempio ad ascoltare il ministro Boschi vi erano molti cittadini non legati al partito. Se c’è un oratore importante il comizio funziona ancora. Sì alla pubblicità sui giornali, mentre quasi nulla su radio e televisioni anche perchè c’è minor dimensione locale. I singoli candidati possono organizzare aperitivi elettorali ma sempre coordinati con il partito in modo da programmare. Poi ci sono anche quelli di tutta la lista. I santini? Sì, restano un classico... ne abbiamo fatti stampare un quantitativo per ogni candidato ma in modo che siano omogenei».
La visita casa per casa
Alessandro Canelli della Lega nord cura personalmente la campagna che il partito porta avanti per sostenere la sua candidatura a sindaco: «Credo sia fondamentale il faccia a faccia con gli elettori. Nei mercati, nei luoghi di aggregazione ma soprattutto andando nelle case. Abbiamo puntato molto su la visita nelle abitazioni, in particolare nei quartieri periferici dove la gente non ha mai occasioni di parlare né con gli amministratori né coi politici. Gente che spesso non va mai a votare perchè lasciata sola. Ci siamo resi conto che una volta iniziata questa campagna, la gente ci chiama. Le persone hanno bisogno di essere ascoltate. Poi accanto a questo muoversi sul territorio usiamo anche gli strumenti tradizionali di propaganda elettorale. La pubblicità sui bus, i manifesti. I santini i candidati che vogliono farne tanti se li pagano. I costi sono in genere contenuti. Una media di 3000 santini è sui 130 euro, se non vado errato. In merito ai Social network li usiamo e sicuramente funzionano ma Novara ha una popolazione anziana che non è avvezza all’informatica. Quindi sì ai Social, ma accanto a altri modi più standard per farsi conoscere. Gli aperitivi elettorali sono scelte dei singoli candidati. Io vi partecipo se me lo chiedono. I comizi con i politici nazionali funzionano ancora. Abbiamo visto che a sentire Salvini non c’erano solo militanti della Lega Nord. Resto del parere comunque che il modo più efficace sia il parlare direttamente con gli elettori. Il passa parola poi è altrettanto importante. Se si cerca di soddisfare le persone interessandosi dei loro problemi, quelle parleranno bene di te. La gente vuole qualcuno che ascolti. Da troppo tempo le istituzioni e la politica sono lontane dai bisogni quotidiani della cittadinanza».
Manifesti virtuali sul web
Luca Zacchero consigliere comunale uscente a Novara del Movimento 5 Stelle racconta una delle principali novità della loro campagna elettorale in sostegno della candidatura a sindaco di Cristina Macarro: «Abbiamo lanciato una campagna virtuale di affissioni di manifesti denominata "Novara Virtual Tour". Crediamo sia una scelta ecologica ed economica rispetto a quello che fanno i grandi partiti. Si tratta di fotografie di angoli di Novara che presentiamo trasformati con i manifesti a favore della nostra candidata a sindaco. Cartelloni e poster virtuali visibili su Facebook anche su richiesta. Infatti la scelta ha avuto un successo insperato e sono tantissimi i cittadini che inviano la foto della loro casa e chiedono di “tappezzarla” con i nostri manifesti elettorali! Questa è sicuramente l’aspetto più innovativo della campagna promozionale che conduciamo con un giusto mix di Social e strumenti tradizionali. I Social sono un po’ cosa nostra, essendo noi nati sul web, ora li abbiamo intensificati. I manifesti stile “anni Cinquanta” hanno fatto il loro tempo, di santini ne abbiamo fatti pochi. I bar di Novara sono inondati da quelli di tutti i partiti ed è visibile il disagio dei baristi alle prese con una montagna di figurine sui banconi. Credo in realtà che la miglior propaganda elettorale non è quella che si fa in un mese prima del voto. Il Movimento 5 Stelle da tempo sta conducendo un’altra politica. Vogliamo sensibilizzare la gente facendo sì che almeno un’ora alla settimana, per tutto l’anno si interessino alle vicende pubbliche, dell’amministrazione della città. Se fosse così non si arriverebbe alla campagna elettorale dove la gran parte della gente non sa chi votare o per cosa votare. La campagna elettorale non sarebbe più necessaria se ci fosse sempre un’attenzione alla cosa pubblica. Noi facciamo dal 2007 incontri su tematiche pubbliche e lo facciamo perchè è come se fosse tutto l’anno campagna elettorale. I comizi coi personaggi di livello nazionale abbiamo visto che per noi hanno funzionato. Se tutte le persone che erano presenti all’incontro di Di Battista fossero appartenute al Movimento alle elezioni avremmo il 105%! Altro aspetto importante è che noi seguendo le indicazioni di legge facciamo una campagna elettorale che non supera i 2500 euro, dimostrando che si può fare politica anche senza rimborsi elettorali...».
Una campagna diversa dalle altre
Isabella Arnoldi cura la campagna elettorale per “Io Novara” che appoggia la candidatura a sindaco di Daniele Andretta: «Questa è una campagna elettorale per il sindaco diversa da tutte le precedenti. Innanzitutto è la prima dove vi è una notevole presenza dei Social network. Inoltre stiamo riscontrando che rispetto ad altre campagne elettorali la gente è più interessata del solito ai programmi. Altro aspetto fondamentale è che essendo noi un Movimento abbiamo scelto di fare un campagna “low cost” e questo spinge ad essere il più possibile presenti e creativi allo stesso tempo. Il web è sicuramente un punto importante. Abbiamo creato due pagine su Facebook a cui si aggiunge quella degli alleati e una personale del candidato. La promozione online ha anche il vantaggio di costare poco. L’elettorato novarese è però anziano e quindi seguiamo anche i canali tradizionale. A nostro pare i comizi non funzionano più come prima. Si rischia di vedere solo quelli della lista. Molto importanza diamo invece ai dibattiti tra candidati organizzati dai media o dalle associazioni di categoria. Un tempo vi erano più televisioni locali e il video funzionava, ora meno. Lo sforzo principale è però diretto alla presenza sul territorio. Con i gazebo nelle vie, andando a parlare nei mercati rionali, dobbiamo far sentire che ci siamo e ascoltare la gente. Useremo anche il veicolo della Fiera Campionaria di Novara fin quando sarà possibile. In ultimo una bella festa in piazza con musica e giochi a chiusura della campagna elettorale».
Evitare gli sprechi
Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia che appoggia la candidatura di Canelli: «Noi non siamo gente da aperitivi, feste, cocktail in un momento in cui tutto il Paese sta tirando la cinghia. Siamo per il contatto diretto con gli elettori cercando di essere in tutte le zone dalla città, soprattutto in quelle più dimenticate. La gente ha bisogno di far sentire la propria voce e noi dobbiamo essere interlocutori credibili. Quindi tanti gazebo e incontri nei punti di aggregazione cittadina. Sì ai Social per chi vuole usarli ma l’indicazione principale è stare in mezzo alla gente e raccogliere da loro i suggerimenti. I santini funzionano sempre, così come i comizi. Gli elettori però vogliono conoscere chi vanno a votare. Noi dobbiamo essere bravi a farci conoscere».
Massimo Delzoppo
Nel settantesimo anniversario della Repubblica, quando gli italiani tornarono al voto libero dopo gli anni di dittatura, colpisce come siano cambiati i meccanismi della propaganda elettorale. Nelle foto d’epoca si notavano strade pavimentate da volantini, manifesti appesi su ogni spazio murale e piazze piene per i comizi. Immagini ormai desuete. Per capire come sia mutata la comunicazione da parte di movimenti e partiti abbiamo sentito alcuni esponenti impegnati nella campagna per la candidatura a sindaco di Novara. Abbiamo chiesto loro se Social Network e vecchi sistemi come i “santini” dei candidati convivono assieme e se i tradizionali comizi raccolgano ancora gente.
Campagna nei mercati
Sergio De Stasio coordinatore per il Pd della campagna elettorale per Ballarè è per un mix tra vecchi e nuovi sistemi: «Abbiamo usato tutti gli strumenti elettorali. Sì ai social network, come Facebook e Twitter, ma pensiamo che il contatto diretto funziona sempre. Cerchiamo di parlare con la gente andando nei mercati e nei luoghi di aggregazione. Spariti quasi i manifesti elettorali a causa delle nuove normative. Non vi sono più gli spazi per i fiancheggiatori e quindi si sono ridotti. Noi li abbiamo fatti fare con il simbolo. Funzionano invece, secondo noi, i depliant. Ne stiamo facendo uscire uno a settimana. Depliant con il programma, con tutte le foto dei candidati in lista, con la scheda per far capire come si vota. In merito ai comizi con personaggi nazionali ho visto che ad esempio ad ascoltare il ministro Boschi vi erano molti cittadini non legati al partito. Se c’è un oratore importante il comizio funziona ancora. Sì alla pubblicità sui giornali, mentre quasi nulla su radio e televisioni anche perchè c’è minor dimensione locale. I singoli candidati possono organizzare aperitivi elettorali ma sempre coordinati con il partito in modo da programmare. Poi ci sono anche quelli di tutta la lista. I santini? Sì, restano un classico... ne abbiamo fatti stampare un quantitativo per ogni candidato ma in modo che siano omogenei».
La visita casa per casa
Alessandro Canelli della Lega nord cura personalmente la campagna che il partito porta avanti per sostenere la sua candidatura a sindaco: «Credo sia fondamentale il faccia a faccia con gli elettori. Nei mercati, nei luoghi di aggregazione ma soprattutto andando nelle case. Abbiamo puntato molto su la visita nelle abitazioni, in particolare nei quartieri periferici dove la gente non ha mai occasioni di parlare né con gli amministratori né coi politici. Gente che spesso non va mai a votare perchè lasciata sola. Ci siamo resi conto che una volta iniziata questa campagna, la gente ci chiama. Le persone hanno bisogno di essere ascoltate. Poi accanto a questo muoversi sul territorio usiamo anche gli strumenti tradizionali di propaganda elettorale. La pubblicità sui bus, i manifesti. I santini i candidati che vogliono farne tanti se li pagano. I costi sono in genere contenuti. Una media di 3000 santini è sui 130 euro, se non vado errato. In merito ai Social network li usiamo e sicuramente funzionano ma Novara ha una popolazione anziana che non è avvezza all’informatica. Quindi sì ai Social, ma accanto a altri modi più standard per farsi conoscere. Gli aperitivi elettorali sono scelte dei singoli candidati. Io vi partecipo se me lo chiedono. I comizi con i politici nazionali funzionano ancora. Abbiamo visto che a sentire Salvini non c’erano solo militanti della Lega Nord. Resto del parere comunque che il modo più efficace sia il parlare direttamente con gli elettori. Il passa parola poi è altrettanto importante. Se si cerca di soddisfare le persone interessandosi dei loro problemi, quelle parleranno bene di te. La gente vuole qualcuno che ascolti. Da troppo tempo le istituzioni e la politica sono lontane dai bisogni quotidiani della cittadinanza».
Manifesti virtuali sul web
Luca Zacchero consigliere comunale uscente a Novara del Movimento 5 Stelle racconta una delle principali novità della loro campagna elettorale in sostegno della candidatura a sindaco di Cristina Macarro: «Abbiamo lanciato una campagna virtuale di affissioni di manifesti denominata "Novara Virtual Tour". Crediamo sia una scelta ecologica ed economica rispetto a quello che fanno i grandi partiti. Si tratta di fotografie di angoli di Novara che presentiamo trasformati con i manifesti a favore della nostra candidata a sindaco. Cartelloni e poster virtuali visibili su Facebook anche su richiesta. Infatti la scelta ha avuto un successo insperato e sono tantissimi i cittadini che inviano la foto della loro casa e chiedono di “tappezzarla” con i nostri manifesti elettorali! Questa è sicuramente l’aspetto più innovativo della campagna promozionale che conduciamo con un giusto mix di Social e strumenti tradizionali. I Social sono un po’ cosa nostra, essendo noi nati sul web, ora li abbiamo intensificati. I manifesti stile “anni Cinquanta” hanno fatto il loro tempo, di santini ne abbiamo fatti pochi. I bar di Novara sono inondati da quelli di tutti i partiti ed è visibile il disagio dei baristi alle prese con una montagna di figurine sui banconi. Credo in realtà che la miglior propaganda elettorale non è quella che si fa in un mese prima del voto. Il Movimento 5 Stelle da tempo sta conducendo un’altra politica. Vogliamo sensibilizzare la gente facendo sì che almeno un’ora alla settimana, per tutto l’anno si interessino alle vicende pubbliche, dell’amministrazione della città. Se fosse così non si arriverebbe alla campagna elettorale dove la gran parte della gente non sa chi votare o per cosa votare. La campagna elettorale non sarebbe più necessaria se ci fosse sempre un’attenzione alla cosa pubblica. Noi facciamo dal 2007 incontri su tematiche pubbliche e lo facciamo perchè è come se fosse tutto l’anno campagna elettorale. I comizi coi personaggi di livello nazionale abbiamo visto che per noi hanno funzionato. Se tutte le persone che erano presenti all’incontro di Di Battista fossero appartenute al Movimento alle elezioni avremmo il 105%! Altro aspetto importante è che noi seguendo le indicazioni di legge facciamo una campagna elettorale che non supera i 2500 euro, dimostrando che si può fare politica anche senza rimborsi elettorali...».
Una campagna diversa dalle altre
Isabella Arnoldi cura la campagna elettorale per “Io Novara” che appoggia la candidatura a sindaco di Daniele Andretta: «Questa è una campagna elettorale per il sindaco diversa da tutte le precedenti. Innanzitutto è la prima dove vi è una notevole presenza dei Social network. Inoltre stiamo riscontrando che rispetto ad altre campagne elettorali la gente è più interessata del solito ai programmi. Altro aspetto fondamentale è che essendo noi un Movimento abbiamo scelto di fare un campagna “low cost” e questo spinge ad essere il più possibile presenti e creativi allo stesso tempo. Il web è sicuramente un punto importante. Abbiamo creato due pagine su Facebook a cui si aggiunge quella degli alleati e una personale del candidato. La promozione online ha anche il vantaggio di costare poco. L’elettorato novarese è però anziano e quindi seguiamo anche i canali tradizionale. A nostro pare i comizi non funzionano più come prima. Si rischia di vedere solo quelli della lista. Molto importanza diamo invece ai dibattiti tra candidati organizzati dai media o dalle associazioni di categoria. Un tempo vi erano più televisioni locali e il video funzionava, ora meno. Lo sforzo principale è però diretto alla presenza sul territorio. Con i gazebo nelle vie, andando a parlare nei mercati rionali, dobbiamo far sentire che ci siamo e ascoltare la gente. Useremo anche il veicolo della Fiera Campionaria di Novara fin quando sarà possibile. In ultimo una bella festa in piazza con musica e giochi a chiusura della campagna elettorale».
Evitare gli sprechi
Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia che appoggia la candidatura di Canelli: «Noi non siamo gente da aperitivi, feste, cocktail in un momento in cui tutto il Paese sta tirando la cinghia. Siamo per il contatto diretto con gli elettori cercando di essere in tutte le zone dalla città, soprattutto in quelle più dimenticate. La gente ha bisogno di far sentire la propria voce e noi dobbiamo essere interlocutori credibili. Quindi tanti gazebo e incontri nei punti di aggregazione cittadina. Sì ai Social per chi vuole usarli ma l’indicazione principale è stare in mezzo alla gente e raccogliere da loro i suggerimenti. I santini funzionano sempre, così come i comizi. Gli elettori però vogliono conoscere chi vanno a votare. Noi dobbiamo essere bravi a farci conoscere».
Massimo Delzoppo