Siccità: "Azioni della Regione insufficienti, il cantiere Tav prosciuga il territorio"

"Il Piemonte è in secca. Le azioni messe in atto dalla Regione Piemonte, figlie del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, prorogato al 2022, non sono evidentemente sufficienti" così Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte.

Siccità, l'intervento

"Lo abbiamo evidenziato oggi in Aula di Consiglio regionale interrogando la Giunta per chiedere quali misure si stiano attuando per contrastare gli effetti drammatici della siccità.

Le precipitazioni sono state carenti anche a marzo e con 40 millimetri appena, negli invasi manca ormai il 50% di acqua, mentre la portata dei fiumi si è gravemente ridotta arrecando danni economici devastanti in particolare nelle aree in cui si coltivano riso e si produce il vino, due eccellenze del territorio piemontese.

L’assessore ha elencato le azioni previste, a partire dagli interventi sulla biodiversità delle risaie, alla gestione di elementi naturaliformi dell’agroecosistema, all’allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, alla diversificazione colturale. Ma l’ombra del razionamento incombe sui piemontesi.

Una situazione gravissima che stride con quanto accade in Val di Susa dove, mentre in alcuni comuni l’acqua arriva nelle autobotti, mentre il cantiere TAV sottrae 50 litri al secondo alla montagna, rischiando di prosciugare le falde di un intero territorio.

Chiediamo certamente la massima attenzione per i settori dell’agricoltura ma chiediamo alla politica e a chi ha responsabilità di Governo di non ignorare questo paradosso. E’ indegno che un territorio possa rimanere senz’acqua a causa di una grande opera, quando il buonsenso chiederebbe a chi ha responsabilità di governo di fermare immediatamente qualsiasi spreco di questa preziosa risorsa".