I proiettili in Tribunale? Se li era persi un avvocato
Le indagini proseguono per chiarire la vicenda dei due proiettili in una busta rinvenuti venerdì pomeriggio in Tribunale da una cancelliera impegnata a riordinare i fascicoli di un processo che si era appena concluso davanti al “collegiale”, e il riserbo degli inquirenti è anche stretto, visto la delicatezza del fatto in sé e la preoccupazione che ha destato, non solo fra gli addetti ai lavori. Ma al riguardo, per quanto abbiamo potuto apprendere, è possibile tranquillizzare: l’ipotesi più accreditata è che quei proiettili siano stati per così dire “persi” da qualche addetto ai lavori del Tribunale, in particolare qualche avvocato. Dunque perde colpi (è proprio il caso di dirlo…) la pista dell’”avvertimento”, o di qualche malintenzionato che voleva lanciare sinistri ed oscuri messaggi ai magistrati o all’intero pianeta Giustizia.
Il ritrovamento aveva destato scalpore: come erano potuti entrate in Tribunale, visto che all’ingresso ci sono “bussole” con metal detector? E chi li aveva introdotti, e perché? Indagini dei Carabinieri sul momento a 360°, conseguenti primi commenti a caldo preoccupati e preoccupanti da parte degli addetti ai lavori, ma poi le stesse indagini avrebbero preso una precisa direzione, dapprima escludendo il “gesto dimostrativo” e poi indirizzandosi, o meglio, non escludendo la dimenticanza o perlomeno la sbadataggine di qualche avvocato (tra l’altro i legali hanno “bussole” di ingresso e uscite riservate). In particolare uno avrebbe, ripetiamo, avrebbe anche fatto qualche vaga se non parziale ammissione. Se così davvero è, restano da capire, da mettere a fuoco e spiegare i contorni, il contesto, il perché e il percome. Morale: indagini non concluse, ma perlomeno cessato allarme.
p.v.
leggi il servizio sul Corriere di Novara di lunedì 23 maggio
Le indagini proseguono per chiarire la vicenda dei due proiettili in una busta rinvenuti venerdì pomeriggio in Tribunale da una cancelliera impegnata a riordinare i fascicoli di un processo che si era appena concluso davanti al “collegiale”, e il riserbo degli inquirenti è anche stretto, visto la delicatezza del fatto in sé e la preoccupazione che ha destato, non solo fra gli addetti ai lavori. Ma al riguardo, per quanto abbiamo potuto apprendere, è possibile tranquillizzare: l’ipotesi più accreditata è che quei proiettili siano stati per così dire “persi” da qualche addetto ai lavori del Tribunale, in particolare qualche avvocato. Dunque perde colpi (è proprio il caso di dirlo…) la pista dell’”avvertimento”, o di qualche malintenzionato che voleva lanciare sinistri ed oscuri messaggi ai magistrati o all’intero pianeta Giustizia.
Il ritrovamento aveva destato scalpore: come erano potuti entrate in Tribunale, visto che all’ingresso ci sono “bussole” con metal detector? E chi li aveva introdotti, e perché? Indagini dei Carabinieri sul momento a 360°, conseguenti primi commenti a caldo preoccupati e preoccupanti da parte degli addetti ai lavori, ma poi le stesse indagini avrebbero preso una precisa direzione, dapprima escludendo il “gesto dimostrativo” e poi indirizzandosi, o meglio, non escludendo la dimenticanza o perlomeno la sbadataggine di qualche avvocato (tra l’altro i legali hanno “bussole” di ingresso e uscite riservate). In particolare uno avrebbe, ripetiamo, avrebbe anche fatto qualche vaga se non parziale ammissione. Se così davvero è, restano da capire, da mettere a fuoco e spiegare i contorni, il contesto, il perché e il percome. Morale: indagini non concluse, ma perlomeno cessato allarme.
p.v.
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