Carabinieri

Maxi operazione contro il bracconaggio ittico: LNDC Animal Protection aveva sporto denuncia

"Continueremo a seguire la vicenda da vicino e auspichiamo che al termine del processo vengano comminate delle condanne severe"

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E' di pochi giorni fa la notizia degli otto provvedimenti di custodia cautelare e sequestro patrimoniale, nell'ambito di un’operazione senza precedenti ad opera dei Carabinieri Forestale. Il tutto su richiesta della Procura di Novara al gip del Tribunale novarese, nei confronti sette cittadini romeni e un italiano accusati di associazione a delinquere finalizzata a reati connessi al bracconaggio ittico nelle acque interne

La prima segnalazione

Le indagini erano partite un anno fa grazie all’impegno del nucleo CITES di Torino che aveva portato alla luce un gravissimo caso di bracconaggio ittico che si estendeva nelle acque interne di varie provincie dal Piemonte al Veneto, passando per la Lombardia e l’Emilia Romagna.

Pesca con corrente elettrica

Le persone denunciate avrebbero utilizzato attrezzature vietate – anche in aree particolarmente protette – che permettevano di catturare grandi quantitativi di pesce, che poi veniva venduto con documentazione falsificata per attestarne una provenienza lecita fittizia. Grazie al lavoro dei Carabinieri Forestali, è stato possibile smantellare questa organizzazione criminale e procedere all’arresto di 8 persone con una custodia in carcere, 6 arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora oltre al sequestro di conti correnti, immobili e altri beni riconducibili ai soggetti indagati.

Il commento di LNDC Animal Protection

“Quello del bracconaggio ittico è un fenomeno fin troppo diffuso e di cui non si parla purtroppo abbastanza. La fauna ittica è un patrimonio fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi e va tutelata esattamente come la fauna terrestre. Per questo voglio ringraziare personalmente i Carabinieri che hanno portato a termine con successo un’operazione così estesa. Come ricordano i militari, l’utilizzo della corrente elettrica per la pesca è vietata nonché particolarmente dannosa per l’ambiente perché danneggia in maniera irreversibile gli ecosistemi acquatici e produce gravi sofferenze per gli animali coinvolti”, è il commento di Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

“Quella che è stata portata a compimento è un’operazione senza precedenti e siamo profondamente grati per l’impegno che i Carabinieri Forestali hanno profuso nello svolgimento dell’attività investigativa. Ora, avendo sporto denuncia a nostra volta, continueremo a seguire la vicenda da vicino e auspichiamo che al termine del processo vengano comminate delle condanne severe anche per dare un segnale chiaro contro chi si macchia di questo tipo di reati, che purtroppo sono molto frequenti seppure quasi invisibili”, afferma Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.

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