Stalking e violazione del divieto di avvicinamento alla ex: rischia condanna a 2 anni
Pena chiesta per un 41enne residente in un paese a cavallo tra Novarese e Cusio
Rischia una condanna a due anni di carcere, la pena chiesta al termine della sua requisitoria dalla pubblico ministero Rosanna Zema, che ritiene non siano concedibili le attenuanti generiche, un 41enne residente in un paese a cavallo tra Novarese e Cusio finito a giudizio con l’accusa di stalking e di violazione del divieto di avvicinamento della madre dei suoi tre figli.
I fatti
I fatti al centro del processo in corso di svolgimento al tribunale di Verbania, competente per territorio, risalgono a tre anni fa. Stando alla ricostruzione nel 2020 l’uomo, che a quanto pare non aveva “digerito” la separazione, si era fatto trovare di fronte alla scuola di uno dei figli pur non potendo (per ordine del giudice) e per ricucire aveva mandato svariati messaggi: fino a 40 al giorno, secondo l’accusa. Non solo. Quando era stato “bloccato” dalla ex moglie, non si era arreso e aveva insistito su WhatsApp utilizzando il telefonino di altri. Nella sua mente, insomma, ci sarebbe stata la volontà di ricucire il rapporto e riavere la “sua” famiglia, soprattutto di vedere i tre figli.
Ma la ex moglie, dopo la denuncia presentata all’autorità giudiziaria, era evidentemente di altro parere. Esausta e forse impaurita dalle insistenze di lui, era infatti arrivata ad avere attacchi di ansia e a dimagrire vistosamente. Per il legale difensore dell’imputato, l’avvocato Gianni Vicini, non vi sarebbero stati comportamento di natura violenta o aggressiva.