Lago Maggiore

Barca naufragata: i passeggeri quasi tutti agenti segreti

Le indagini cercheranno di fare luce sui momenti che hanno preceduto la tragedia per capire cosa abbia causato il naufragio

Barca naufragata: i passeggeri quasi tutti agenti segreti
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Di ora in ora continuano a trapelare nuove informazioni relative alla tragedia del naufragio di un'imbarcazione nelle acque del lago Maggiore, nei pressi di Lisanza (Sesto Calende). E alcune notizie stanno dando alla drammatica vicenda, in cui hanno perso purtroppo la vita 4 persone, dei contorni ancora più misteriosi.

Le vittime

Anzitutto sembra ormai certo che a bordo della barca, i passeggeri, forse tutti a parte il proprietario, fossero 007 italiani e del Mossad israeliano (servizio segreto dello Stato d'Israele, focalizzato sulle operazioni all'estero). Lo erano anche le vittime del naufragio: i due italiani Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, rispettivamente 53 e 62 anni, Shimoni Erez, 53enne nato in Israele, a cui si aggiunge la 50enne di origini russe Anna Bozhkova, moglie del proprietario della barca Claudio Carminati.

Tanti interrogativi

Le indagini ora stanno cercando di ricostruire bene le ore precedenti alla tragedia per capire cosa abbia causato il naufragio. Certamente sotto esame c'è il sovraffollamento dell'imbarcazione (che pare potesse accogliere non più di 15 passeggeri) che potrebbe aver ostacolato le manovre, rese già molto difficili dal downburst, quel fenomeno che si verifica quando una colonna d'aria fredda discende da una nube temporalesca verso terra in grande rapidità (“down”) giungendo al suolo con una tale violenza che sembra uno scoppio (burst).

Da accertare anche le ragioni per cui l'imbarcazione abbia iniziato le manovre di rientro in ritardo, nonostante il netto peggioramento delle condizioni atmosferiche. A quell'ora, ossia intorno alle 19.20, la barca avrebbe dovuto essere vicina a riva e non ancora a largo.

Su tutti questi aspetti, e altri ancora, dovranno fare luce le indagini, a cura del procuratore capo di Busto Arsizio Carlo Nocerino e del pubblico ministero Massimo De Filippo

 

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