Carcinoma endometriale: progetto Aou-Fondazione Capurro
Il progetto scientifico non modificherà l’iter terapeutico della paziente e si svolgerà grazie a test laboratoristici effettuati sul sangue prelevato e sul tessuto endometriale asportato, come previsto per l’intervento chirurgico
La Struttura complessa di ostetricia e ginecologia (diretta dal prof. Valentino Remorgida) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, si occupa da anni di patologie oncologiche ponendo grande attenzione sul tumore dell’endometrio.
Il progetto
L’aspetto clinico è intersecato da quello scientifico e il team di ricerca, presieduto dalla prof.ssa Daniela Surico, che presta la sua opera come responsabile della ginecologia oncologia presso la Struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’Aou, si occuperà di un nuovo progetto traslazionale che ha come scopo una maggior comprensione di questa malattia.
L’avvio di uno studio osservazionale monocentrico, approvato dal Comitato Etico Interaziendale, consentirà di approfondire la possibile correlazione del carcinoma endometriale con una particolare molecola chiamata Osteopontina, confrontando pazienti affette da questa tipologia tumorale rispetto alle donne sane. Importante sostegno alla realizzazione dello studio è dato dalla Fondazione Franca Capurro,
«Il carcinoma endometriale – spiega la prof.ssa Surico - è una patologia femminile frequente, legata a uno stile di vita “Occidentale”: risulta come il terzo cancro per frequenza nelle donne nella fascia di età 50-69 anni, il 4.6 % di tutti quelli diagnosticati, con circa 8.300 nuovi casi ogni anno.
È una malattia riscontrata soprattutto in menopausa e legata a fattori di rischio quali l’obesità, l’iperestrogenismo, il diabete mellito. La principale terapia, spesso curativa, è la chirurgia: si parla di istero-annessiectomia bilaterale, cioè la rimozione dell’utero, delle tube e delle ovaie.
L'Osteopontina è una proteina che svolge varie attività, tra cui alcune relative alla vitalità cellulare e all’azione pro-infiammatoria. La sua influenza si estende in modo noto a varie patologie: calcolosi renale, diabete, malattie cardiovascolari ed oncologiche. Negli ultimi anni, è stata studiata l’associazione con molti tumori (es. di testa, polmoni, mammella, fegato, stomaco, colon), realizzata tramite attività di invasione, metastasi e angiogenesi».
Questi processi sono stati finora poco approfonditi nel contesto del carcinoma dell'endometrio: il progetto scientifico non modificherà l’iter terapeutico della paziente e si svolgerà grazie a test laboratoristici effettuati sul sangue prelevato e sul tessuto endometriale asportato, come previsto per l’intervento chirurgico.
Lo studio coinvolge anche numerosi professionisti dell’Università del Piemonte Orientale per poter incentivare in modo completo la conoscenza dei vari pattern alla base della malattia e della sua evoluzione.
«Ormai da 16 anni – dichiara il presidente della Fondazione Franca Capurro per Novara, Filippo Arrigoni – collaboriamo con l’ospedale e con l’università finanziando borse di studio e dottorati di ricerca che hanno una valenza doppia: valorizzare il ruolo dei giovani ricercatori e contribuire a sviluppare la ricerca scientifica a livello locale, creando anche opportunità di occupazione qualificata. Riteniamo, infatti, che quella dell’investimento in ricerca sia una delle strade più interessanti da percorrere per qualsiasi imprenditore che abbia a cuore lo sviluppo del proprio territorio e siamo orgogliosi di poter iniziare questa nuova collaborazione.. Questo progetto ci ha subito convinti perché fa riferimento a tutti gli obiettivi della nostra Fondazione: coinvolge ricerca e clinica in attività che riguardano direttamente la popolazione, anche in riferimento allo screening e alla prevenzione; si tratta di aspetti che durante la pandemia sono fortemente mancati ma che rimangono prioritari in un percorso finalizzato al miglioramento complessivo della salute della comunità. Colgo l’occasione per ringraziare la Fondazione Banca Popolare di Novara, con il suo presidente, e tutte le famiglie novaresi che non ci fanno mai mancare il loro sostegno».