Consumo del suolo a Oleggio: "Dati impressionanti"
Il gruppo "Oleggio Grande" segnala: "Tra il 2006 e il 2021 le nuove costruzioni e pavimentazioni si sono mangiate l’equivalente di 60 campi da calcio"
Il 6 luglio si è tenuta la seconda serata che quest’anno Oleggio Grande ha dedicato alle tematiche ambientali.
Affluenza e attenzione alte
"Il caldo - fanno sapere dal gruppo cittadino - non ha scoraggiato la settantina di persone presenti, rimaste fino alla fine per continuare il dibattito con interventi dal pubblico; è già una notizia, un segnale di quanto la situazione sia preoccupante a giudizio di molti. L’affluenza e l’attenzione prestata ai relatori ci hanno reso evidente che l’eccessivo consumo di suolo a Oleggio e le brutture che ha generato sono ormai sotto gli occhi tutti, così come gli effetti che ha prodotto in luoghi che conosciamo, vicini e lontani".
I dati raccolti
Il gruppo quindi illustra i dati raccolti e presentati durante la serata, definendoli "impressionanti".
"Tra il 2006 e il 2021 le nuove costruzioni e pavimentazioni si sono mangiate l’equivalente di 60 campi da calcio (o 194 piazze Martiri, o 92 giardinetti della stazione): abbiamo trasformato le cifre reali, prese da fonti ufficiali, in superfici che tutti possono immaginare, capire e valutare. È difficile restare indifferenti di fronte a questa progressione.
Guido Vallino, urbanista, ha presentato dati addirittura peggiorativi rispetto alla situazione evidenziata da Oleggio Grande e ha confermato che la tendenza anziché interrompersi potrebbe accelerare ancora di più se non si metteranno in atto i piani e gli strumenti urbanistici che possono limitarla.
"Questi strumenti ci sono - proseguono da Oleggio Grande - o ci sarebbero, ma nessuna delle ultime tre amministrazioni oleggesi li ha mai adottati, portandoci alla drammatica situazione attuale".
Ripercussioni sulle acque piovane
Ulteriore preoccupazione deriva da quanto raccontato dal Comitato per Pernate: "Il consumo di suolo può avere delle ripercussioni molto significative anche sulla qualità delle acque piovane che vanno in falda scorrendo sul costruito. Queste acque sono anche chiamate ‘acque di piazzale’, e chiaramente portano con sé i residui che incontrano prima di defluire nel sottosuolo. La cementificazione e l’impermeabilizzazione sono irreversibili. Ci vogliono centinaia di anni perché il terreno torni alla sua composizione iniziale, anche dopo una bonifica: centinaia di anni durante i quali non può essere quindi coltivato".
"Pronti a fare rete per tutelare il territorio"
"Le associazioni di agricoltori e di tutela dell’ambiente e i comitati civici intervenuti hanno confermato le nostre preoccupazioni - conclude il comunicato firmato dal gruppo oleggese - inoltre si sono dichiarate pronte a fare rete per mettere a fattor comune i dati e le iniziative di sensibilizzazione e contrasto. In questo senso si sono espressi anche esponenti politici e di amministrazioni locali. Oleggio Grande prosegue il suo percorso, iniziato prima della precedente tornata elettorale, e come espresso nel proprio programma si adopererà affinché il nostro territorio venga tutelato, e perché vengano adottate tutte le misure necessarie a creare bellezza e salute, non speculazione e impoverimento dell'ambiente naturale".