Piano regionale delle attività estrattive: incontro positivo tra Provincia e Regione
La Regione ha evidenziato la necessità di coordinamento con i Piani territoriali provinciali
Anche la Provincia di Novara ha partecipato all’incontro organizzato nella giornata di ieri, lunedì 17 agosto, dalla Regione Piemonte per discutere le osservazioni che gli Enti locali hanno inviato negli scorsi mesi rispetto al nuovo Piano regionale delle attività estrattive.
Un lavoro lungo e importante per il territorio
"Va premesso – rimarca il presidente della Provincia Federico Binatti – che il lavoro dell’Ente rispetto a questo tema prosegue con grande impegno dal 2020, con un confronto avvenuto più volte nell’ambito delle Commissioni consiliari e dialogando direttamente anche con i Comuni e con le associazioni di categoria e le aziende: un’attenzione doverosa, in quanto il Prae, una volta approvato, avrà un valore sovraordinato e prescrittivo rispetto agli Enti locali".
"Come si ricorderà - prosegue Binatti - nell’autunno 2021 avevamo prodotto e trasmesso alla Regione una relazione a cura dei nostri Uffici, nella quale erano già state evidenziate alcune criticità e aspetti meritevoli di ulteriore approfondimento, invitando la stessa Regione a considerare i contenuti del Piano provinciale e del Piano territoriale regionale “Area di approfondimento Ovest Ticino” del 1997 in considerazione della specifica morfologia della zona in questione, per un approccio differenziato tra le cave esistenti e le nuove cave pianificate con il nuovo strumento, a salvaguardia delle aziende già operanti sul territorio e a tutela di eventuali aggressioni del mercato".
Nel 2022 – aggiunge il presidente – abbiamo inoltre cominciato a raccogliere le ulteriori osservazioni da parte dei Comuni del Novarese per arrivare, nello scorso febbraio, all’invio di una nuova relazione che ha nuovamente messo in luce la posizione di tutela di ogni singola realtà del nostro territorio condivisa insieme con i sindaci e con i Consigli comunali delle realtà amministrative interessate".
Regole specifiche per gli operatori dell’Ovest Ticino
Dall’incontro di ieri è emersa da parte della Regione "grande disponibilità – come riferisce il consigliere delegato all’Ambente Rosa Maria Monfrinoli, che ha partecipato all’incontro insieme con i tecnici dell’Ente – a recepire, inserire e apportare importanti correttivi e osservazioni alla proposta preliminare del Prae inizialmente formulata, con l’obiettivo di riuscire a portare all’approvazione il nuovo Piano da parte del Consiglio regionale entro la fine del mandato. La problematica di sovrastima dei volumi estraibili nel decennio di vigenza del nuovo Prae, pari a oltre il 40-50 per cento rispetto al reale fabbisogno, stimabile da anni di statistiche minerarie a disposizioni, è una scelta che ha dettato l'ossatura del piano stesso. In questo senso la problematica di coerenza programmatica con il Ptr Ovest Ticino potrà essere presumibilmente risolta con la trasposizione dell'articolo dedicato, il 7 bis, del Piano delle attività estrattive della Provincia di Novara all'interno dello stesso Prae che, inevitabilmente, porterà a regole specifiche per gli operatori dell’Ovest Ticino rispetto a tutti gli altri operatori piemontesi".
Ulteriore lavoro per la redazione del nuovo Prae "dovrà essere affrontato per colmare la carenza di criteri e indirizzi comuni a livello regionale per quanto riguarda le opere di recupero e compensazione, che dovranno essere demandate alle singole istruttorie dei diversi progetti. Un aspetto sicuramente positivo dell’incontro è il fatto che la Regione abbia evidenziato la necessità di coordinamento con i Piani territoriali provinciali, soprattutto per la realizzazione delle reti ecologiche connesse con le aree di cava: potrebbe essere infatti interessante – conclude il consigliere - operare con un coordinamento da parte delle tre Province interessate per dare continuità e contiguità territoriale e formulare proposte attuative comuni".