La riflessione

Meno medici sulle ambulanze: "Ma il problema della carenza di personale non si risolve così"

L'ordine dei Medici di Novara esprime forti perplessità sulla riorganizzazione regionale del servizio 118

Meno medici sulle ambulanze: "Ma il problema della carenza di personale non si risolve così"
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L’ipotesi di riorganizzazione del servizio 118 da parte della Regione va nella direzione di una presenza costante del personale infermieristico  sulle ambulanze e una relativa limitazione degli interventi dei medici  sul posto.

La miglior formula è "medico e infermiere"

«Non è il caso di proporre una sorta di ‘guerra’ di religione tra le due componenti, entrambe essenziali, del sistema dell’emergenza – afferma il Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici e Odontoiatri di Novara, il dott. Federico D’Andrea, rappresentante di tutti i Presidenti degli Ordini del Piemonte – ma di effettuare un’analisi il più possibile serena. Innanzitutto occorre sottolineare come il primo obiettivo sia quello della risposta sanitaria al paziente che richiede l’intervento del 118: è lui che deve essere al centro della programmazione regionale. Pare evidente che la maggiore garanzia possibile è quella che vede intervenire il medico insieme all’infermiere: ma forse qualcuno pensa che sia più importante l’autista del mezzo… senza il quale l’ambulanza non potrebbe nemmeno partire».

"Il problema è l'abbandono del servizio pubblico"

«Ci pare invece – continua D’Andrea – che limitare la presenza del medico sulle ambulanze risponda a un altro problema, ovvero quello dell’assenza di un numero sufficiente di medici nel servizio 118. Un’emergenza che ben difficilmente si potrà colmare, stante il fenomeno, sempre più accentuato, di abbandono del Servizio sanitario pubblico da parte dei sanitari. Quindi, invece di intervenire alla radice del problema (ovvero trovare il modo di aumentare il numero dei medici) si trova il palliativo di mettere in ambulanza solo degli infermieri, per altro certamente preparati».

"Di chi sarà la responsabilità?"

«La direzione comunque è stata presa – conclude il Presidente – e ben difficilmente si potranno correggere le eventuali sbavature. L’importante è che almeno si trovi l’opportunità di organizzare il servizio in modo che vi sia un costante, continuo e preciso collegamento tra l’infermiere in ambulanza e il medico di centrale, in maniera tale che vi possa essere comunque un intervento medico. Con una domanda: ma di chi è la responsabilità in caso di problematiche? Dell’infermiere che è sul posto? Del medico che è in centrale, ma che non può intervenire direttamente?»

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