Le scuole novaresi si preparano a ripartire tra i cantieri: ecco quali
Molti gli interventi che, il prossimo anno scolastico, interesseranno gli istituti superiori della città: il nodo più fitto riguarda l'Omar
"Sarà una ripresa di anno scolastico all’insegna dei cantieri, con ovvie difficoltà, ma non ci sarà nessuna emergenza: tutto è sotto controllo".
Andrea Crivelli, consigliere delegato della Provincia di Novara per l’edilizia scolastica fa il punto sulla situazione e prova a tranquillizzare studenti e famiglie, a cominciare dalla situazione più complessa, quella dell’Iti “Omar”.
Nella foto il consigliere provinciale Crivelli durante un recente sopralluogo all'Omar e sotto la tabella che riassume costi e stato dell'arte dei cantieri
Il caso Iti Omar
In effetti il caso più complesso che dovrà affrontare l'amminisrazione provinciale è quello dell'Iti Omar, interessato nei giorni scorsi da un inatteso crollo di una parte del tetto, e dove sarebbero in ogni caso partiti rilevanti lavori di adeguamento e ristrutturazione. Una situazione che ha indotto nei giorni scorsi il dirigente scolastico Francesco Ticozzi a scrivere al Prefetto chiedendo un intervento per evitare, con la ripresa delle lezioni a settembre, doppi turni e didattica a distanza.
La soluzione provvisoria
L’incontro in prefettura si farà in questi giorni, ma secondo Crivelli, per le aule «non c'è nessuna emergenza all'orizzonte, se si guarda ai numeri reali». «La manica C – spiega - occupa 16 spazi, dei quali la maggior parte sono laboratori e dunque non a occupazione permanente». E per rimpiazzarli la Provincia, in accordo con il Comune di Novara, ha messo a disposizione i locali della ex scuola media di San Rocco, sui quali però il dirigente dell’Iti ha espresso perplessità.
«Quegli spazi – dice Crivelli al Corriere di Novara .- sono stati fortemente richiesti dal Dirigente scolastico, e sono 9, utilizzati fino a qualche mese fa da ragazzi appena più piccoli dei loro compagni dell'”Omar”. Sicuramente i servizi igienici sono di vecchia fattura, ma sono in sovrannumero (12) rispetto ai 9 necessari secondo la normativa vigente e il loro stato di conservazione è analogo a quelli di altre scuole. Trattandosi, come appare evidente, di una soluzione legata a una situazione eccezionale, siamo tutti chiamati a adattarci».
Il consigliere delegato precisa anche che «nel distaccamento di via Rivolta/via Odescalchi, l'ITI “Omar” ha ammesso che, al momento, venivano utilizzati 7 spazi su 12, permettendo dunque di averne 5 ancora utilizzabili». «9+5 – puntualizza Crivelli - fa 14, il che significa che, se anche considerassimo a pieno utilizzo i laboratori della manica C, mancherebbero solamente due classi, che potrebbero essere senza problemi ammortizzate mediante rotazione. Dunque il numero di spazi individuato pare assolutamente congruo alle necessità e permette di far fronte al ripristino della copertura della manica C, che, essendo integralmente interdetta, non può prevedere necessità di ulteriori spazi. Una volta riaperta quest'ultima, la cantierizzazione delle altre aree terrà conto delle necessità dell'Istituto ma la valvola di sfogo che avremo per tutto l'anno scolastico permetterà di ammortizzare molte delle possibili criticità».
I lavori per l’intervento sul tetto crollato, intanto, sono iniziati con la realizzazione dell’area di cantiere e la posa della gru sul lato di via Lanino.
I lavori all'IPS Ravizza
Sempre in questi giorni stanno partendo i lavori di un altro cantiere rilevante, quello alla sede storica dell’IPS Ravizza in Baluardo Massimo d’Azeglio: un intervento complesso, con il rifacimento di gran parte della copertura, il restauro conservativo della facciata, la sostituzione di molti serramenti, oltre a interventi sull’impiantistica e sulla prevenzione incendi.
«Un intervento – dice Crivelli – da 2 milioni e 700mila euro, che renderà necessario gestire lo spostamento di classi secondo l’avanzamento del cantiere. Per questo abbiamo già trovato soluzione con la posa di sei aule modulari». Si tratta di container attrezzati che verranno utilizzati a rotazione.
«Ovviamente – spiega Crivelli – la soluzione più semplice è sistemarli nelle immediate adiacenze della scuola, ma di per sè potrebbero essere collocati anche altrove». Il consigliere delegato non si sbilancia ma sembra sostanzialmente certo che i container saranno collocati lungo il perimetro della scuola di fronte al pronto soccorso, nel controviale tra il filare di alberi e la facciata della scuola. «In ogni caso – puntualizza Crivelli - non si sono evidenziate criticità a seguito della riunione tra Scuola, Provincia e azienda appaltatrice».
Il liceo artistico Casorati
La soluzione delle aule modulari, anche in questo caso 6, è quella individuata per consentire i lavori al liceo artistico Casorati di via Greppi. Il cantiere, del valore di 4 milioni e 100mila euro, riguarda la sostituzione della copertura con l’eliminazione dell’amianto, la realizzazione del nuovo isolamento termico, gli interventi antincendio e la sistemazione dei chiostri interni. I container per la dislocazione temporanea delle classi in questo caso non saranno a ridosso dell’edificio, ma nel cortile dell’Istituto tecnico “Nervi” dove la scuola usufruisce di una palazzina per il Liceo Coreutico. «Il contratto per la posa dei moduli – conferma Crivelli – viene firmato in questi giorni».
Il liceo Carlo Alberto
Un altro intervento importante è quello sul Liceo classico e linguistico “Carlo Alberto”. «Sarà l'ultimo a partire – dice Crivelli - in quanto i fondi sono stati aggiudicati un anno dopo rispetto a quelli degli altri interventi». Secondo il cronoprogramma stabilito, l’affidamento dei lavori sarà completato entro il 15 settembre, e il cantiere potrebbe partire in dicembre, «ma tutto considerato – puntualizza Crivelli – l’inizio lavori potrebbe slittare fino alla primavera o addirittura alla fine del prossimo anno scolastico».
Per il Carlo Alberto, il problema della collocazione delle aule è rilevante, per il tipo di intervento previsto. Il consigliere delegato è ottimista : «La Provincia è già in avanzato stato di trattativa con un Ente che potrà garantire un buon numero di aule».
Secondo indiscrezioni la soluzione individuata è quella dell’affitto di un edificio di proprietà di una parrocchia, non lontano dalla sede della scuola.
Altri interventi al Nervi e al Bellini
L’elenco dei cantieri aperti o prossimi all’apertura si completa con gli interventi che non comportano nell’immediato problemi per la dislocazione delle aule, come quello al Nervi (2 milioni e mezzo per coperture e serramenti) e sulla recinzione esterna dell’Ipsia Bellini.
«Abbiamo poi i lavori nelle scuole sul territorio provinciale – conclude Crivelli -. a Gozzano, Arona e Borgomanero, dove le opere sono cantierate o stanno per essere cantierate».