Sanità

Emergenze: al 118 arrivano in media 300 chiamate al giorno

Il responsabile della Centrale operativa Roberto Gioachin: "Siamo sotto organico, ma rispetto ad altre realtà siamo messi meglio"

Emergenze: al 118 arrivano in media 300 chiamate al giorno
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Una media di 300 chiamate al giorno, con invio di circa 250 missioni sull’intero quadrante tra mezzi di soccorso avanzato e mezzi di base. Sono i “numeri” della Centrale operativa 118 di Novara, che gestisce - oltre alla nostra provincia - i territori di Vercelli, Biella e Verbano Cusio Ossola.

I numeri

Appurato che la riorganizzazione del servizio a livello regionale (con una paventata riduzione del numero dei medici sulle ambulanze) - come precisato dal commissario di Azienda sanitaria Zero Carlo Picco - non prevederebbe “rimodulazioni” su Novara che attualmente garantisce “la piena copertura dei mezzi previsti con medico a bordo”, il Corriere di Novara ha fatto il punto sulla gestione dell’emergenza 118 con il responsabile del Servizio, dottor Roberto Gioachin.

E ripartiamo proprio dai numeri. La Centrale operativa di Novara può contare su 18 mezzi avanzati, «dislocati sul territorio del quadrante, più una sessantina di associazioni convenzionate (in maniera continuativa o estemporanea) che ci aiutano con i mezzi secondo necessità, in particolare per i codici di bassa intensità o con interventi in supporto alle medicalizzate».

Come funziona il servizio

L’attività della Centrale garantisce l’operatività 24 ore su 24, con la presenza di cinque infermieri e un medico nelle ore diurne e quattro infermieri e un medico di notte. A loro spetta il compito di raccogliere le chiamate e “processarle”. «In sostanza - spiega il dottor Gioachin - viene fatta una valutazione sanitaria in base ai dati forniti da chi chiama il numero di emergenza e si decide la priorità d’intervento, assegnando un codice che può essere rosso, giallo o verde. Sui “rossi” e sui “gialli”, che sono i casi di maggiore gravità, si cerca sempre di inviare l’ambulanza medicalizzata. Qualora ciò non fosse possibile, si invia comunque il mezzo più vicino per garantire il primo soccorso».

Carenza di medici e infermieri

Ma anche la medicina di emergenza sta soffrendo quello che ormai è un allarme generale per il comparto sanitario italiano, ossia la mancanza di medici e infermieri e il sempre crescente fenomeno dell’esodo verso la sanità privata? «Diciamo che, rispetto al resto del Piemonte, in questo momento la nostra Centrale operativa è una di quelle messe meglio, e quest’anno non si è posta la necessità di rimodulazioni, nemmeno in emergenza, riuscendo a gestire risposte immediate alle richieste di intervento, anche grazie alle convenzioni stipulate da Azienda Zero con tutte le ASR piemontesi che permettono l’attività di anestesisti rianimatori e medici d’urgenza sulle ambulanze 118. Questo però - puntualizza il dottor Gioachin - non significa che la situazione sia ottimale. Al momento la nostra Centrale non è a organico pieno. Abbiamo 71 medici in servizio e 112 infermieri: per essere al completo, i medici dovrebbero essere 85 e gli infermieri 127. Questo significa che, per garantire l’efficienza piena del servizio, il personale deve fare turni aggiuntivi molto faticosi e stressanti».

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