Dacia Maraini ha incontrato gli insegnanti di Borgomanero al Don Bosco
La scrittrice ha terminato il suo discorso con un invito alle istituzioni.
L'incontro degli insegnanti agognini con Dacia Maraini prima dell'inizio dell'anno scolastico.
Dacia Maraini ha incontrato i professori agognini prima dell'inizio della scuola
Giovedì 7 nelle aule del Collegio Don Bosco cittadino è stato organizzato un incontro di formazione per i docenti della scuola aperto anche ad altri docenti della città e alla popolazione. L’incontro ha avuto un’ospite d’eccezione: Dacia Maraini ha infatti partecipato al confronto, rispondendo alle domande dei presenti. L’iniziativa faceva parte del percorso formativo per i docenti delle scuole salesiane «Don Bosco Summer school», e si è approfittato della vicinanza della scrittrice (direttrice del festival Arona Città teatro sull’acqua) per invitarla.
"C'è ancora bisogno di valori positivi condivisi"
«Oggi - ha detto la scrittrice - c’è ancora più bisogno di valori positivi condivisi. La scuola deve agire criticamente: genitori e figli hanno rapporti emotivi forti ed è più difficile imparare a casa la democrazia. Invece la scuola è l’ambiente adatto per questo. Ricordiamoci che il Sud Africa e gli Stati Uniti cambiano perché alcune persone hanno avuto il coraggio di raccontare il loro sogno. Il rischio oggi è per le persone è di non avere più sogni, con le relativa incapacità di inventare progetti. Ecco allora che la Fede può aiutare, perché è un atto di amore costante: i comportamenti invece cambiano. Ed è per questo che è importante storicizzare anche le vicende della Chiesa. Non per giustificare, ma per capire, ad esempio, nelle Scritture il passaggio dalla vendetta alla giustizia, fino alla condanna della schiavitù».
Vengono pubblicati 85mila libri e il 41% va al macero
Parlando della letteratura italiana contemporanea, in risposta a una domanda del professore Marco Merlin, Maraini ha spiegato che «la produzione letteraria oggi è eccessiva. Vengono pubblicati 85.000 libri all’anno ed il 41% va al macero. È uno spreco, la selezione va fatta prima, perché si pubblica troppo e si legge poco. Eppure gli editori, per ragioni di mercato, preferiscono così, anche se è poi difficile trovare nuovi autori. Lo scrittore oggi deve saper agire come un palombaro, che va nelle acque scure dell’inconscio collettivo e rivela quello che la sotto c’è, ma non è visibile ai più. Oggi, le scuole letterarie sono importanti, perché insegnano a leggere, prima che a scrivere, che è un nutrimento culturale e dello spirito. E un libro si diffonde perché se ne parla tra pari, affascinando, senza imporre, contaminando. Imporre la lettura, di un libro, è ben diverso dal riuscire a promuovere la lettura affascinando, abbracciando, emozionando. Sono queste le dimensioni su cui puntare. Nella scuola se la letteratura diventa un modo di scoprire la vita e l’interesse delle persone, allora i giovani si aprono alla scoperta».
L'invito alle istituzioni per i giovani e la scuola
L’invito alle istituzioni da parte dell’autrice è quello di allocare più risorse sulla scuola ed i giovani. Giovani che «sono molto meglio delle rappresentazioni che i media ritraggono di loro». All’incontro hanno partecipato anche l’assessore alla cultura e ai giovani della città agognina Francesco Valsesia e il direttore della Fondazione Achille Marazza, Gianni Cerutti, oltre al coordinatore delle attività didattiche Giovanni Campagnoli. Il calendario della Don Bosco Summer School è proseguito venerdì 8 settembre con l’incontro con il professore Matteo Leonardi (Uni Torino e Uni Trento) sulla progettazione interdisciplinare ed il 12 e 13 settembre con il dottor Marco Martinetti sull’apprendimento cooperativo.