Galliate si mobilita per la sua parrocchiale insieme a FCN: già raccolti 15mila euro
Gli obiettivi sono la messa in sicurezza, il restauro e la valorizzazione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo
“Diamoci una mano” – S’intitola così il progetto di sostegno economico per questa imponente opera che vede al fianco della parrocchia galliatese Fondazione Comunità Novarese onlus.
Servono interventi importanti
Come in molti sanno tra il 17 e il 18 marzo 2023, sono stati ritrovati a terra, in più punti, alcuni elementi del modellato in stucco dei costoloni delle volte (soprattutto delle navate) caduti a causa di una preoccupante corrosione dei perni metallici di ancoraggio. Analoghi fenomeni di disgregazione e polverizzazione degli stucchi sono rilevabili anche in altri punti della chiesa. Tale stato di degrado è dovuto a massicce infiltrazioni dalla copertura. Ciò aveva suggerito di chiudere al pubblico dell'edificio.
"Ne consegue - spiegano i promotori del progetto di raccolta fondi - la necessità e l’urgenza di procedere con un intervento risolutivo che consenta la messa in sicurezza dell’intero edificio, per passi successivi, che permettano una sua riapertura graduale al pubblico, e, in prospettiva, la sua restituzione alla originaria eleganza, luminosità e integrità".
Il progetto "Diamoci una mano"
Stante l'entità e la rilevanza degli interventi, anche dal punto di vista finanziario, e per accelerare la riapertura della chiesa al culto, la Parrocchia di Galliate ha deciso di procedere con un progetto unico intitolato “Diamoci una mano”, in cui Fondazione Comunità Novarese onlus crede e per cui ha scelto di attivare una raccolta fondi, individuando come Lotto 1 l’intervento sulla navata centrale che interessa le prime tre campate, a partire dalla controfacciata. Successivamente si procederà con i lotti successivi riguardanti l’intera chiesa (sono previsti undici lotti di lavoro).
"Diamoci una mano – spiega il parroco Don Massimiliano Cristiano - più che un progetto è un cammino che stiamo percorrendo insieme. Negli scorsi mesi, abbiamo sopperito alla chiusura obbligata della chiesa parrocchiale scoprendoci una comunità in cammino. Con il contributo di tutti, la parrocchia ha camminato in oratorio, nelle strade e nelle chiesette rionali, riscoprendo legami e relazioni particolari. Ora siamo pronti a darci una mano perché la chiesa parrocchiale, che è la casa di tutti noi, possa tornare ad accoglierci e farci vivere le tappe del nostro cammino comunitario in cui crescere la nostra fede nella fraternità. Sarà un lungo percorso. Rientreremo gradualmente negli spazi interni con lo sguardo rivolto al traguardo finale ma con il cuore pronto a condividere ogni giorno, come una grande famiglia, la gioia e l’emozione di ritrovarci nella nostra casa comunitaria".
Già raccolti 15mila euro
E il cammino comunitario ha già dato i suoi primi importanti frutti: in poche settimane, infatti, sono già stati raccolti, presso Fondazione Comunità Novarese onlus, oltre 15.000 euro.
“Siamo consapevoli che il percorso della Parrocchia – commenta il Direttore Generale di Fondazione Comunità Novarese onlus, Gianluca Vacchini – è lungo e impegnativo ma i primi passi di questo percorso ne esprimono già le potenzialità. La comunità galliatese si è subito stretta intorno a Don Max e alla parrocchia, sia nella partecipazione alle funzioni in altri luoghi negli ultimi mesi in cui la chiesa non è stata agibile, sia, in queste settimane nel decidere di donare per restituire la chiesa ai suoi fedeli. La nostra Fondazione crede in questo progetto e ha subito deciso di affiancarsi alla parrocchia per rendere possibile quest’imponente opera di restauro e valorizzazione di un bene fondamentale per la comunità”.
La chiesa
La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sorge nel centro storico di Galliate, in prossimità del Palazzo Comunale e con l’abside rivolto verso piazza Vittorio Veneto e il Castello. Caratterizzato, rispetto alla facciata principale, da un paramento intonacato bicromatico a fasce orizzontali, l’edificio è a croce latina e presenta un’aula suddivisa in tre navate, articolate in cinque campate, cui corrispondono quattro altari per lato e, in prossimità del transetto, due ingressi laterali. L’abside è semiottagonale e, sul suo lato nord-est, sorge il campanile a base quadrata, con laterizio a vista e fattezze neogotiche.
Agli stessi dettami dell'architettura neogotica rispondono anche la struttura formale e l'apparato decorativo interno. Le volte in muratura intonacata sono dipinte e sorrette da robuste colonne, con finitura a finto marmo, poste su basamenti marmorei con capitelli compositi dorati con volute, foglie e cherubini alati. Su di esse, s’impostano archi traversi a sesto acuto dipinti che incorniciano le volte a crociera delle navate e la loro prosecuzione nel transetto. La decorazione pittorica interna risale al 1883-1888 e si deve all'opera dei fratelli Mosè, Elia e Daniele Turri.